Yoga: da Passione a Professione

Claudia Porta - Yoga
Foto di Lorenzo Pallini (all rights reserved)

 

Lo yoga è da sempre una mia grande passione e dalla pratica all’insegnamento il passo è stato più che naturale. Prima con i miei figli, poi con i bambini del mio paesino e poi, inaspettatamente, anche con gli adulti.

La prima lezione, lunedì sera, è stata un successone: 20 allieve, tutte donne, molte delle quali hanno già effettuato l’iscrizione (si trattava di una lezione di prova).

Martedì mattina, invece, c’erano una decina di signore anziane. Una di loro si è presentata dicendo «Io facevo yoga con tizia [non ricordo il nome] 5-6 anni fa. Da quando se n’è andata lei non ho più ritrovato “il mio yoga”. Oggi sono venuta solo perché me lo ha chiesto la mia amica (presidentessa dell’associazione, anche lei presente quel giorno) ma non conti su di me».

Alla fine della lezione, invece, è venuta a stringermi la mano e mi ha detto «ci vediamo la prossima settimana».

Entrambe le lezioni sono state incredibilmente intense per me. Carica di energia la prima, con tutte quelle donne – tra cui molte mamme – decise a ritagliarsi un’oretta per sé, e forse ancor più la seconda. «Soffro di mal di schiena»; «Ho la pressione alta»; «Mi sono rotta la caviglia e non è ancora tornata a posto» mi dicevano le nonnine. Avevo un po’ paura di stancarle o di farle forzare troppo. Invece erano incredibilmente agili, flessibili e soprattutto determinate.

Sono state loro a dare una lezione a me. La loro energia e la loro volontà di prendersi cura del proprio corpo anche in età avanzata mi ha letteralmente incantata. I loro corpi agili e flessibili sono la prova del fatto che la forza di volontà paga e che, come dicono alcuni yogi «L’età del tuo corpo non dipende dalla tua data di nascita, ma dalla flessibilità della tua colonna vertebrale».

La prossima settimana riprenderò anche i corsi per bambini. Ora, dopo il decluttering materiale e quello relazionale, non mi resta che fare un po’ di decluttering anche professionale, scegliendo tra le – troppe – cose che faccio al momento e cercando il giusto equilibrio tra necessità materiali e soddisfazione personale.

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A tutti voi che mi seguite qui, auguro di poter conciliare passione e professione. Il segreto è sempre lo stesso: crederci, provarci ed essere pronti all’eventualità che una cosa apparentemente incredibile vada in porto.

A me avevano detto che era inutile chiamare il comune, perché non prestano né affittano le loro sale ai privati. Se non ci avessi provato comunque, non mi avrebbero mai proposto di far parte della loro squadra, dandomi carta bianca su orari e modalità dei corsi. Coraggio, quindi. I tempi sono duri ma chi non tenta non ottiene nulla!