Fare spazio

Eccoci di ritorno dalla pausa estiva con tutta l’energia necessaria per affrontare il questo nuovo anno scolastico e lavorativo. Durante il mese di agosto abbiamo tenuto fede al nostro obiettivo di goderci ogni momento. Abbiamo staccato la spina, accolto amici e parenti, rimesso un po’ d’ordine.

Ordine materiale, del quale c’era un gran bisogno, ma anche e soprattutto ordine mentale. Fare una pausa permette di ridefinire le priorità, cosa assai difficile da fare quando si è sempre di corsa.

E siccome, secondo me, ordine materiale e ordine mentale vanno di pari passo, una delle mie missioni estive è stata quella di mettere ordine e soprattutto di fare spazio.

Nel corso degli anni ho accumulato così tante cose che non c’era più spazio, nella mia casa (e quindi nella mia vita) nemmeno per le idee. Sono arrivata a fine luglio davvero esausta e, guardandomi intorno, mi sentivo soffocare.Ogni singolo scaffale, armadio, mobile, persino la mia enorme scrivania… tutto era traboccante di oggetti ammucchiati e accumulati che non avrei mai utilizzato per il semplice motivo che, così accatastati, erano praticamente inaccessibili. Di conseguenza, di molte cose avevo addirittura dimenticato l’esistenza.

Mi è venuto in soccorso Enrico, che ormai mi appare come l’angioletto che nei cartoni animati dà buoni consigli al protagonista. Seguendo i suoi consigli, mesi fa, ho dato un taglio drastico al mio guardaroba. Via tutte le cose che non indossavo da tempo. Il suo suggerimento è stato di rivendere queste cose. Il motivo è semplice e non si tratta di un motivo economico. Ho venduto i miei vestiti smessi in un mercatino, a uno o due euro al pezzo. A parte il fatto che ne avevo così tanti che ho racimolato comunque un bel gruzzoletto, l’idea è semplicemente questa: se buttate o regalate qualcosa, vi sarete privati di oggetti che vi appartenevano e proverete un senso di vuoto, di privazione. Il fatto di avere indietro anche solo un euro simbolico, permette di separarsi più facilmente da questi oggetti ormai inutilizzati ma con i quali ci sforziamo di sentire ancora un legame, pur di non lasciarli andare, pur di non sentire quel «vuoto». Ottenere qualcosa in cambio (e non qualcosa che andrà ad intasare i vostri armadi!) permette di affrontare meglio quella che potremmo vivere come una perdita.

Questo non significa che io non pensi ancora a quell’abitino rosso e alle occasioni in cui avrei potuto indossarlo, ma la cena in riva al mare che ci siamo offerti con il ricavato delle vendite al mercatino è un ricordo prezioso. E io sono convinta che le esperienze valgano più degli oggetti. E poi non si riempiono di polvere.

Quest’estate è toccato invece al mio atelier. Perché per chi lavora con la creatività è facile accumulare cose che all’occhio poco attento appaiono inutili: per noi tutto è utile. Tutto può essere riciclato, trasformato, reinventato. Con questa scusa teniamo da parte davvero di tutto. Risultato: un caos indomabile.

Durante il mese di agosto ho passato in rassegna tutto, fino all’ultimo spillo. Persino i libri.

Con i libri ho un rapporto particolarmente intenso e mi riesce terribilmente difficile separarmene. O meglio, mi riusciva difficile. Stavolta l’ho presa con una prospettiva diversa. Per ciascun libro presente nella mia biblioteca mi sono chiesta se lo avrei mai riletto o proposto ai bambini. In caso di risposta negativa, la domanda successiva è stata «a chi potrebbe essere utile?». Ho fatto diversi sacchi con libri destinati a persone diverse, che immagino li abbiano poi a loro volta selezionati.

Anche i meravigliosi libri di cucito e di maglia accumulati nel corso degli anni sono stati liquidati: molti di essi contenevano progetti bellissimi che però sapevo bene che, per un motivo o per l’altro, non avrei mai realizzato.

Al termine della seconda fase del mio personale progetto di decluttering posso ritenermi soddisfatta. La casa è – ovviamente – più ordinata ma, soprattutto, c’è più spazio. Intorno a me e anche nella mia testa. Quando gli oggetti che ci circondano sono troppo numerosi, ne siamo sopraffatti. Meglio avere una scelta limitata di oggetti belli che ci saranno d’ispirazione.

Ora mi sento davvero più leggera e sono pronta per sfornare un sacco di nuove idee.

E voi? Come sono le vostre case e le vostre vite? Minimaliste o sovraffollate? Vi serve una mano per rimettere ordine?