Sicurezza Stradale: Non Diffondiamo Odio Ma Informazione!

Due terribili notizie di cronaca nelle ultime settimane ci annunciano la morte di bambini in incidenti stradali nei quali gli adulti che li accompagnavano sono rimasti illesi o solo lievemente feriti. Il motivo? I piccoli non erano legati o assicurati sugli appositi seggiolini.

So per essermi permessa di farlo notare diverse volte, molti pensano che chi siede sui sedili posteriori corra meno rischi rispetto a chi sta seduto davanti. Questa credenza è assolutamente fasulla: in caso di impatto, infatti, i passeggeri seduti dietro vengono violentemente proiettati in avanti, sbattendo contro il parabrezza se non addirittura sfondandolo per andare poi a schiantarsi sull’asfalto.

“Ma sono solo pochi metri”

“Il bambino piange, non vuole essere legato”

“Ma tanto faccio attenzione”

Nel caso dell’incidente avvenuto due giorni fa, nel quale ha perso la vita una bambina di 16 mesi, il conducente dell’auto sulla quale la piccola viaggiava ha fatto effettivamente attenzione. Peccato che, sulla sua strada, abbia incrociato una persona che guidava sotto l’effetto dell’alcol. L’auto di quest’ultimo ha urtato quella su cui viaggiava la bambina e in un attimo i genitori si sono trovati di fronte allo scenario più doloroso che un essere umano possa vivere.

Incidenti come questi avvengono ogni giorno e non sono mortali per chi è correttamente legato all’interno dell’abitacolo. 

Sui social network molte persone commentano con rabbia l’accaduto, accusando i genitori di irresponsabilità e usando parole molto pesanti. Pur essendo d’accordo sul concetto di fondo, ovvero sul fatto che i genitori siano responsabili di quanto accaduto, ritengo che la vita li abbia già sufficientemente puniti per il loro errore, senz’altro dettato da una forma di leggerezza, dall’aver sottovalutato il pericolo, e non certo dalla mancanza di amore verso la loro bambina. 

Invece di sprecare le nostre energie aggredendo chi già sta soffrendo terribilmente, utilizziamole per far sì che questa bambina non sia morta invano; per fare in modo che la sua fine tragica e prematura serva a salvare la vita di altri bambini, i cui genitori non sono coscienti del pericolo al quale li espongono.

Facciamo informazione, sia sul web che nella “vita reale”. 

Non molto tempo fa, ripensando ad una scena alla quale avevo assistito in Italia (perché devo ammettere che in Francia, dove vivo, mi capita davvero di rado di vedere bambini non legati), e di fronte alla quale non avevo esitato – purtroppo senza successo – ad avvisare il papà che trasportava due bambini non legati sui sedili posteriori, io e Leo abbiamo creato un video per sensibilizzare i genitori. 

Questo, della polizia stradale, è ancora più esplicito ed impressionante.

Di fronte a tragedie come queste indignarsi è normale ma mobilitiamoci in modo costruttivo: non per linciare chi già sta pagando per i propri errori ma per salvare altre vite innocenti.