Il potere di un sì

Per il terzo anno consecutivo collaboro con Fruittella sul tema “Il potere di un sì”. Proprio a proposito di questo tema, lo scorso 31 marzo Fruittella ha organizzato un incontro online sul tema della disciplina positiva durante il quale Clio Franconi ha parlato della disciplina positiva, che si basa più sull’incoraggiare i comportamenti positivi che sul reprimere quelli indesiderati.

Nel disciplinare i nostri figli dovremmo, secondo la disciplina positiva, riuscire a separare l’emozione dall’azione. Se è evidente che un comportamento aggressivo o distruttivo va fermato, non possiamo tralasciare di esaminarne la causa, di comprendere il bisogno che lo ha generato.

Altrimenti sarà come curare un sintomo senza chiedersi da cosa è stato provocato, e senza quindi intervenire sulla sua causa. Con tutta probabilità il sintomo, essendo un “messaggio”, un campanello d’allarme, si ripresenterà. Lo stesso vale per il comportamento negativo generato da una frustrazione, da una sofferenza, da un’insicurezza.

Dire sì alle emozioni

Clio suggerisce quindi, nel dire no ad un comportamento non accettabile, di dire al tempo stesso “sì” all’emozione che lo ha provocato, mostrando al bambino che lo accettiamo e che siamo presenti per accompagnarlo nel suo lavoro di costruzione di sé.

Invece di reprimere semplicemente un comportamento possiamo, ponendo al bambino le domande giuste (Come ti senti? Di cosa avresti bisogno per stare meglio? In quale altro modo possiamo risolvere pacificamente la situazione?) insegnarli a comprendere e ad osservare le sue emozioni, aiutandoli a capire che non deve vergognarsene o reprimerle ma che può imparare ad identificarle, accettarle, gestirle, e comunicarle in modo pacifico.

E la parola chiave per me è proprio questa: accettare le emozioni del bambino, aiutandolo a capire che è ok sentirsi in quel modo ma non è ok comportarsi in quell’altro. 

Da bambina (ma anche da adulta!) ipersensibile, mi sono spesso sentita dire frasi del tipo “Non c’è bisogno di piangere!”, che ho sempre vissuto come un vero e proprio muro che mi separava dall’altro, che si trattasse di un familiare, di un amico o di un fidanzato. Ai miei figli ho subito fatto capire che potevano piangere tra le mie braccia. E, paradossalmente, era proprio tra le mie braccia che il pianto si calmava. Ma questo non vale solo per i comportamenti in cui mi riconosco (come il pianto, per via della mia esperienza personale): faccio mille volte più attenzione a quelli che invece non conosco e non capisco, perché – ovviamente – chi non ha saputo abbracciarmi quando ne avevo bisogno, semplicemente non comprendeva il mio bisogno.

La domanda magica

Tra le persone che sono intervenute per chiedere consigli sulla disciplina positiva, una delle domande chiave era: “Come mettere in pratica tutte queste belle teorie?” Spesso, nei momenti di tensione, non siamo abbastanza lucidi da “contare fino a dieci” prima di reagire.

Clio consiglia di porsi, nel momento di tensione, questa domanda:

Cosa voglio insegnare ai miei figli in questa situazione?

La mia strategia personale, invece, è sempre stata quella di pensare ai ricordi futuri dei miei figli. La mia “domanda magica” è: “Come ricorderanno/ricorderemo questo momento quando i miei figli saranno grandi?” Nella maggior parte dei casi si tratta di momenti ordinari, che difficilmente diventeranno memorabili, ma il fatto di immaginare i miei figli, adulti, che ricordano una determinata situazione, mi aiuta a gestirla al meglio.

Trova più occasioni per dire sì

Spesso è difficile uscire dagli schemi a cui siamo abituati e nei quali – a volte – nemmeno ci riconosciamo. Quante volte ho sentito dire, come affermano anche due ospiti di Fruittella nella diretta con Clio (che puoi guardare qui) “Non voglio fare come mia madre/mio padre… eppure a volte mi sembra proprio di essere lei/lui”.

Con la campagna “il potere di un sì” Fruittella vuole incoraggiare i genitori ad uscire dagli automatismi, a concentrarsi sul sì e a trovare più occasioni per condividere momenti piacevoli con i propri figli.


Come le altre persone coinvolte nella campagna ho ricevuto (oltre ad alcune confezioni di caramelle!) una lavagnetta sulla quale annotare i momenti sì da condividere con i miei figli. Ogni volta che svolgeremo un’attività “sì”, la registreremo con il braccialetto fornito insieme al kit, che raccoglierà tutti i momenti sì registrati dai genitori coinvolti nell’iniziativa.

Una volta raggiunto l’obiettivo comune, Fruittella donerà in beneficenza materiali per attività ludiche all’Associazione Arché che sostiene bambini in difficoltà.

I nostri momenti sì

Nuovo taglio di capelli per Chiara!
Giardinaggio: fragole piantate!

E tu? Quali sono i “momenti sì” che vorresti condividere con i tuoi figli, se solo riuscissi a trovare il tempo? Cosa ne dici di metterli in agenda o di scriverli su una lavagnetta in modo da poterli finalmente realizzare?