Chiamarlo amore non si può
Lo scorso 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è uscito l’ultimo libro edito da Mamme Online. Donatella, titolare della casa editrice, me lo ha regalato sabato scorso a Foggia e, di ritorno a casa, ho iniziato a leggerlo.
Si tratta di un titolo rivolto ai ragazzi e alle ragazze, a partire dalle scuole medie. Lo sto leggendo io per poi poter valutare il momento giusto per proporlo ai miei figli.
Il libro raccoglie 23 storie, scritte da autrici diverse, che raccontano la violenza con parole adatte alla fascia d’età a cui il volume è destinato.
Ma perché raccontare la violenza ai giovani?
Perché siano preparati. Perché sappiano che la violenza non è amore e che l’amore non può essere violento. In caso contrario, come recita il titolo, Chiamarlo amore non si può*. I ragazzi devono sapere che la violenza non è MAI accettabile, e questo concetto deve entrare nelle loro teste prima che si trovino di fronte alla situazione concreta. Devono arrivarci preparati. Devono sapere che di fronte a certi comportamenti c’è una sola soluzione: escludere la persona violenta dalla propria vita.
Ma c’è un’altra cosa importante che i giovani devono sapere, ed è il fatto che:
Esiste una violenza sottile
Che non lascia lividi sul corpo
Ma profonde ferite nell’anima.
Anche quella è violenza e anche quella è inaccettabile. Non c’è giustificazione che tenga.
Il messaggio è che c’è sempre una scelta, anche quando ci sembra di non avere vie d’uscita. È importante saperlo.
Qualche tempo fa parlavo di educare per fermare la violenza. Credo che questo libro sia un importante contributo per educare i nostri figli in tal senso.
Le autrici e l’editrice hanno deciso di devolvere i compensi derivanti dalle vendite di “Chiamarlo amore non si può” all’Aidos, in particolare al progetto “Salute e prevenzione delle mutilazioni dei genitali femminili in Burkina Faso“. Un motivo in più per sostenerle!