Scoprire la Provenza: Cap Camarat

A cavallo tra Provenza e Costa Azzurra, a due passi dalle spiagge più «in» di Saint-Tropez, si trovano angoli meravigliosi nei quali la natura la fa da padrona. In questi luoghi ci si può immergere in un paesaggio senza tempo, fare il bagno in acque limpide e trasparenti e arrampicarsi lungo i sentieri escursionistici.

Il bosco che ricopre Cap Camarat è scampato agli incendi che, la scorsa estate, hanno deturpato molti dei parchi naturali della zona diventando, di conseguenza, un tesoro ancora più prezioso, da proteggere e rispettare.

Come ci si arriva

Cap Camarat è il naturale proseguimento delle spiagge di Pampelonne, sulle quali si trovano stabilimenti balneari VIP come il Club 55 e campeggi di lusso come il Kon Tiki. Contrariamente a quanto accade in molte località italiane, però, queste spiagge frequentate dal Jet Set internazionale sono alternate a spiagge libere popolate, in estate, da famiglie e da paparazzi in cerca dello scatto perfetto. Proseguendo lungo la spiaggia si arriva ad una parte rocciosa, che è l’inizio di Capire Camarat. Si può anche arrivare in auto fino al parcheggio Bonne Terrasse, a Ramatuelle. Qui si trova Chez Camille, un ristorante molto conosciuto per la bouillabaisse, la zuppa di pesce tipica della Provenza.

Da qui in poi si procede a piedi, lungo sentieri di media difficoltà. In alcuni punti sono piuttosto scoscesi. Li consiglierei alle famiglie con bambini ma non piccolissimi. Impossibile praticarli con il passeggino. Se i bambini (dai 5-6 anni) amano camminare ed arrampicarsi, per loro sarà un vero paradiso.

Anche a novembre, si sta bene con i piedi a bagno!

Importante

Se decidi di trascorrere una giornata a Cap Camarat puoi pranzare in uno dei ristoranti sulla spiaggia oppure Chez Camille. Ma la cosa più divertente, soprattutto se ci sono dei bambini, è preparare un bel pic nic. Non dimenticare un telo da stendere a terra, qualche asciugamano perché sicuramente – anche fuori stagione – ci sarà chi vorrà mettere almeno i piedi nell’acqua, e un cambio (o un foulard da usare come pareo) nel caso qualcuno vada oltre i piedi!

Chiara vestita con un mio foulard dopo essere (accidentalmente?) caduta in acqua. E siamo a novembre!

Se hai una reflex, sappi che la maledirai mentre ti penzolerà addosso lungo il sentiero, ma che ti maledirai se non la porti con te: i paesaggi sono davvero mozzafiato e la luce permette di fare scatti meravigliosi. Le immagini che vedi in questo post (tutte senza filtri) sono state scattate con l’iPhone e mi sto ancora mordendo le dita per non aver preso la macchina fotografica!

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