Leggere ad alta voce con gli adolescenti

Il momento in cui i miei figli hanno iniziato a leggere è stato davvero magico per me. Osservarli mentre scoprivano questa loro capacità era sorprendente. Leonardo, che frequentava la scuola steineriana nella quale non proponevano la lettura fino ai sette anni, ne aveva talmente tanta voglia che ha imparato da solo.

Imparare a leggere è un processo irreversibile: non potrai mai più guardare una serie di segni senza pronunciare mentalmente la parola che questi rappresentano. La lettura è un grande, ulteriore passo verso l’autonomia: il bambino non dipende più dagli adulti per decifrare i messaggi che si trovano nell’ambiente circostante. È una nuova competenza che rafforza l’autostima e un passo avanti verso la libertà intellettuale.

Ora il bambino – poi il ragazzo – sceglie da solo le sue letture. A me è sembrato stranissimo quando loro hanno iniziato a leggere libri che io non avevo mai letto e, magari, a consigliarmeli.

Vivendo in Francia i miei figli non studiano molti dei grandi classici italiani che per noi sono irrinunciabili: non leggono Pirandello, Manzoni, de Amicis, eccetera. Come spesso accade quando non si ha esperienza, ho sempre detto che avrei proposto loro queste letture in aggiunta al curriculum scolastico.

Peccato che molte di esse non siano esattamente appetibili quanto Harry Potter agli occhi di un adolescente. Quando mi sono accorta che alcune delle mie proposte li annoiavano non ho voluto insistere. Ho la fortuna di avere tre figli amanti della lettura e so quanto possa essere deleterio essere obbligati a leggere cose che non li interessano.

Favorire l’amore per la lettura

Sono fermamente convinta che leggere fumetti con passione e interesse sia meglio che leggere Pirandello contro voglia. Immergersi nella lettura è un’esperienza quasi meditativa. Una capacità che va favorita in ogni modo. E il modo, in realtà, è uno solo: fornire al bambino il tempo, lo spazio e il materiale (ovvero letture che LUI ritiene interessanti) necessario.

Leonardo ha letto e riletto la sua collezione di Dragon Ball fino alla nausea (mia) prima di cimentarsi con “Il signore degli anelli”. Chiara, che durante il nostro viaggio negli USA ha letto un Harry Potter a settimana, mi ha detto qualche giorno fa che il suo giorno preferito è il lunedì. Strano, ho pensato, il giorno più odiato dalla maggior parte delle persone…

– Perché il lunedì?

– Perché è il giorno in cui arriva Topolino.

Siamo abbonati alla rivista, e in effetti la prima cosa che chiede Chiara rientrando da scuola al lunedì pomeriggio è «È arrivato?».

Leggere ad alta voce con gli adolescenti

Ma torniamo all’argomento di questo post. Quando i miei figli hanno imparato a leggere, ho pensato che il capitolo “lettura ad alta voce” fosse definitivamente chiuso. E invece…

Invece continuiamo a praticarla. Per tutti quei testi che io vorrei proporre loro ma che non li entusiasmano, o per quelli che mi sembrano troppo impegnativi per la loro età ma che hanno comunque un messaggio che vorrei trasmettere.

Quando ho proposto a Leonardo “Le parole ritrovate” di Tiziano Terzani lui mi ha presa in giro: «Non voglio leggere il libro di Babbo Natale!». Ora lo stiamo leggendo insieme e lo seguono tutti e tre con interesse. Perché non sono solo io a leggere ad alta voce. A volte loro chiedono di poter leggere, e facciamo a turno. Altre volte sono loro a voler condividere un libro che hanno apprezzato e a chiedere di leggerlo ad alta voce per noi.

Certo, esistono anche gli audiolibri, ma non è la stessa cosa. La lettura ad alta voce permette di fermarsi, di fare domande, di riflettere insieme, e di condividere momenti che diventeranno ricordi preziosi. Quest’anno Leonardo ha dovuto decidere quale liceo frequentare ed era molto attratto da una scuola ad indirizzo artistico lontana da casa, nella quale avrebbe dovuto soggiornare dal lunedì al venerdì. Nel periodo in cui rifletteva sulla sua decisione, vivevo ogni momento con lui “come se fosse l’ultimo”. Alla fine ha optato per una scuola vicino a casa, il che significa che ho davanti ancora qualche anno di quotidianità condivisa, e ho intenzione di godermela senza lasciarmene sfuggire un solo istante.

In sostanza, credo che sia controproducente forzare i bambini e i ragazzi a leggere libri che non li appassionano. Lo fanno già a scuola e vediamo bene quanto sia faticoso. La lettura ad alta voce permette di stare insieme, di confrontarsi su temi che magari nel quotidiano non sarebbero sorti, e di ampliare la loro cultura proponendo testi che da soli non avrebbero affrontato.

Cosa ne pensi?

Leggi ad alta voce con i tuoi figli? Anche dopo che hanno imparato a leggere da soli?