Dear Penfriend

Da ragazzina ero iscritta a “Dear Penfriend“, un’associazione che metteva in contatto giovani di tutto il mondo desiderosi di iniziare una corrispondenza.

Avevo decine di corrispondenti sparsi in giro per il mondo. Aspettavo con ansia le loro lettere e rispondevo sempre entro 24 ore al massimo. Con molti di loro sono andata avanti per anni. Alcuni li ho piacevolmente ritrovati, molto tempo dopo, su Facebook.

Qualcuno si è perso per strada. Qualcuno l’ho incontrato dal vivo. Con altri spero ancora di poterci riuscire, un giorno.

I motivi che mi spingevano a cercare degli “amici di penna” erano numerosi. Primo fra tutti, l’amore per la scrittura. Da sempre, infatti, la scrittura è il mio mezzo di espressione preferito. E’ quello con cui mi sento più a mio agio.

Poi la voglia di viaggiare, anche solo “virtualmente”. Eh, sì, ai tempi non c’era internet, o se c’era non era certo alla mia portata.

Per non parlare della passione per le lingue straniere. Sono certa di aver imparato di più dalle chiacchiere con i miei “pen friends” che sui libri di scuola.

Ma in realtà non è di questo che volevo parlare.

Volevo parlare di Leonardo. Leonardo che ha voluto imparare a leggere e a scrivere nonostante le mie resistenze, e che non ha più smesso. Leonardo che scrive sulla sabbia, sui muri e sui sassi. Leonardo che va a dormire con il dizionario. Leonardo che, da quando abbiamo lasciato Annecy, ha iniziato una fitta corrispondenza con uno dei suoi ex compagni di scuola.

Non ci eravamo accorti che fosse legato a questo bambino in particolare. Fin da subito, invece, lui ha voluto ricontattarlo. La corrispondenza va avanti ormai da diversi mesi e ci sono tutti i presupposti perché continui ancora a lungo.

Leonardo che ci ha preso gusto, e che ora intrattiene rapporti epistolari anche con uno dei miei cugini.

Leonardo che sta crescendo, e scopre che il mondo va oltre mamma e papà…