Il potere di un sì

[Questo post è offerto da Fruittella]

Se è vero che, come dice Asha Phillips, a volte i no aiutano a crescere, anche i sì sono indispensabili nell’educazione dei nostri figli: per creare complicità ed empatia, per rinforzare la l’autostima, per mettersi alla prova, i bambini hanno bisogno di essere accettati e incoraggiati.

Ma come alimentare l’autostima senza eccedere in elogi? Come incoraggiare senza proiettare sui figli le nostre aspettative? Come essere aperti e disponibili pur restando fermi ed autorevoli? Come stare vicini ai nostri figli se – ad esempio – non amiamo giocare con le macchinine o pasticciare con i pennelli? Meglio un “no” sincero o un “sì” forzato?

Nessuno dei due: la soluzione migliore è trovare un punto d’incontro. Osservare il bambino durante le attività che svolge volentieri (che non sono necessariamente giochi) fino a scovarne almeno una che ci va di condividere. Oppure coinvolgendolo in un’attività che piace a noi: gli scacchi, le passeggiate in bicicletta, la cucina, eccetera.

I bambini giocano a “far finta di” per il semplice motivo che in genere non permettiamo loro di fare davvero. Saranno felicissimi di unirsi ai genitori in un’attività “da grandi”, a patto che il genitore non si aspetti il risultato che otterrebbe un adulto.

Lo sapevi? Nelle scuole da lei ideate, Maria Montessori aveva inizialmente inserito un “angolo gioco” con bambole e altri giocattoli, poi rimosso perché i bambini a cui era permesso cucinare, riordinare, occuparsi delle piante eccetera, non si interessavano ai giochi.

Dire sì al bambino non significa necessariamente sacrificare il proprio tempo e la propria attenzione: con un po’ di elasticità mentale ogni sì detto ai nostri figli potrà essere al tempo stesso un sì detto a noi stessi e, soprattutto, un sì alla nostra relazione con loro.

Fruittella al Mammacheblog

“Il potere di un sì” era il tema proposto da Fruittella durante l’ultimo Mammacheblog, tenutosi a Milano lo scorso 4 maggio. Proprio in questa occasione ho assistito ad un laboratorio per bambini organizzato per intrattenere i bambini in modo creativo mentre le mamme partecipavano alle numerose sessioni di formazione dedicate ai mestieri del web.

Muniti di utensili da cucina e di frutti colorati i bambini si sono divertiti a creare: una mela, qualche acino d’uva, uno stuzzicadenti e tanta fantasia, ed ecco un “brucamela” bellissimo e commestibile.

Il bruco è anche (insieme al koala e all’ippopotamo) una delle forme delle nuove caramelle Fruittella con succo di frutta, senza aromi artificiali e senza gelatina animale. Le hai già assaggiate?