In viaggio con Adele

Adele ha venticinque anni e la sindrome di Asperger. Cresciuta e protetta dalla mamma, non ha mai conosciuto suo padre ma lo ha spesso immaginato e idealizzato. La morte della madre di Adele stravolgerà la sua esistenza ma permetterà alla giovane di conoscere Aldo, attore sessantacinquenne, completamente ignaro del fatto di essere padre.

Durante un viaggio attraverso l’Italia i due impareranno a conoscersi. Scopriranno ciascuno i limiti, i difetti, le paure dell’altro, eppure non potranno fare a meno di creare un legame fortissimo. Il film “In viaggio con Adele” racconta questo percorso, e segue i due protagonisti non solo durante il viaggio “fisico” ma anche durante quello interiore, che li porta inesorabilmente l’uno verso l’altro.

Due perfetti sconosciuti, molto diversi fra loro, trasformeranno una relazione improbabile in qualcosa di unico e indimenticabile, assomigliando poco a poco a quello che non hanno mai pensato di poter essere insieme: un padre e una figlia.

Ho avuto il piacere di vedere questo film in anteprima e ho apprezzato l’intreccio, il talento dei protagonisti ma soprattutto ciò che la trama ci trasmette: tra una risata e una stretta al cuore, alternando momenti emotivamente forti ad altri estremamente leggeri e divertenti, si fanno strada temi attuali, profondi ed importanti.

La diversità

La diversità di Adele è il motivo principale per cui nessuno dei membri della sua famiglia non vuole prendersi cura di lei. Eppure, per noi che la osserviamo attraverso lo schermo ma anche per Aldo che interagisce con lei, la sua unicità è una delle caratteristiche che ci fa amare Adele. Lo hai mai notato? È proprio così: spesso quelli che consideriamo essere i nostri difetti sono invece tratti fisici o caratteriali che piacciono a chi ci sta vicino.

L’apparenza inganna

L’apparente indifferenza di Aldo, che si sbriciola di fronte alla comunicazione senza filtri della figlia. Aldo è un uomo pratico, concentrato sulla carriera e alla ricerca del successo. Potrebbe addirittura sembrarci freddo, come a volte ci sembrano fredde e distanti alcune persone che incontriamo nella vita. Ma sono le esperienze vissute a fare di noi quello che siamo, e di fronte al sorriso di Adele, Aldo lascia cadere la corazza.

L’imprevedibilità

L’imprevedibilità della vita, che può squarciarsi come un cielo attraversato da un fulmine e farci perdere ogni punto di riferimento, per offrirci subito dopo opportunità, risorse, doni inaspettati. Spesso i maestri buddisti ripetono la frase “Anche questo passerà”. Ricordiamolo quando le cose vanno male, perché questa consapevolezza ci darà coraggio. Ma ricordiamolo anche quando tutto va bene, perché in questo modo apprezzeremo maggiormente i momenti buoni che la vita ci offre.

Josè Saramago scriveva che “essere padre è il più grande atto di coraggio che si possa fare, perché significa esporsi ad un altro tipo di dolore, il dolore dell’incertezza di stare agendo correttamente e dalla paura di perdere qualcuno tanto amato”; i figli per l’appunto. Un “prestito” che la vita ci ha fatto, il più grande e meraviglioso prestito.

Il film “In viaggio con Adele” è uscito ieri (18 ottobre 2018) nei cinema italiani.

 

 

Un film di Alessandro Capitani

Sceneggiatura di Nicola Guaglianone

Con Alessandro Haber nel ruolo di Aldo e Sara Serraiocco nei panni di Adele.