Guadagnare con un Blog: il Tabù del Denaro

Chissà perché, nella nostra società, il denaro è un tabù. È spesso visto come qualcosa di “sporco”, e tutto ciò che tocca viene automaticamente insudiciato.

Ricordo quando ho iniziato ad ospitare, qui sul blog, banner pubblicitari e poi post sponsorizzati. Alcuni lettori mi hanno scritto amareggiati, giurando di non leggermi più. Non di non leggere i contenuti sponsorizzati, ma di smettere anche di leggere quelli spontanei, che per anni avevano seguito con interesse.

Queste persone si sono sentite tradite. E no, non ci credo alla storia dell’obiettività: chiunque abbia un minimo di sale in zucca (e in questi 10 anni di blog mi sembra di aver dimostrato di averne) sa che abusare della propria influenza sugli altri è un’arma a doppio taglio. Perdere la fiducia dei propri lettori in cambio di un prodotto scadente sarebbe un suicidio.

L’onestà è quindi di dovere, non solo per motivi etici ma anche per ragioni strategiche. Se voglio continuare a fare questo lavoro, non posso uccidere la credibilità del mio blog.

Credo invece che, per alcune persone, il denaro non possa in alcun modo venir associato a qualcosa di virtuoso (nel mio caso permettere ad una mamma di offrire contenuti utili e gratuiti portando comunque a casa la pagnotta).

C’è una frase di Alejandro Jodorowsky che mi piace molto:

Il denaro è un’energia divina. Ebbene, nella nostra società viene considerato il peggio del peggio. In ogni caso, siamo destinati a dovercene servire, a guadagnarlo e a spenderlo. Perché colpevolizzarsi quando si guadagna tanto? […] Questa energia può essere impiegata in senso positivo o negativo, per la costruzione o per la distruzione.

Quando è uscito il mio libro “Giochi con me?“, a pochi mesi di distanza dal precedente, una persona mi ha scritto:

Ma come fai a sfornare libri a questo ritmo?

Credendo che fosse un complimento, ho risposto che quando il tuo lavoro è anche la tua passione, è tutto molto più semplice. La replica di questa persona è stata:

A quanto pare anche il business è una passione!

Ma certo che lo è. Scrivere libri è fantastico. Sapere di essere stati  utili a chi li legge è meraviglioso. Ma devo ammettere che anche poter sfamare la propria famiglia non è male. Personalmente non conosco nessuno che lavori gratis.

Però alcuni lavori vengono percepiti come indegni di un compenso. Quello del blogger è senz’altro in cima alla lista, forse perché chi non lo conosce non lo reputa abbastanza “faticoso”. Ma chi ha detto che il lavoro deve essere una fatica?

Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua.

diceva Confucio.

Se detesti il tuo lavoro e ti imbatti in qualcuno che guadagna con la sua passione, forse invece di criticarlo potresti mettere in moto il cervello per cercare di seguire il suo esempio.

Un libro molto interessante che ho letto sull’argomento è “The Milione Fastlane” (tradotto in italiano con il titolo di “Autostrada per la Ricchezza“) di MJ DeMarco. Oltre a fornire tanti spunti utili per chi desidera lavorare in proprio, l’autore sfata alcuni luoghi comuni come quello che alcune categorie (i calciatori, ad esempio) non meritino i ricchi stipendi che ricevono.

È giusto che un ragazzo poco più che ventenne guadagni milioni di euro “solo” per correre dietro ad un pallone?

Prima di tutto ricordiamo che per arrivare a certi livelli sono necessari sacrifici e allenamenti paragonabili a dure giornate di lavoro.

Ma la risposta di DeMarco è per un altro motivo: non guadagni in base ai tuoi meriti o alla fatica che fai. Guadagni in base al numero di persone che traggono beneficio dal tuo lavoro.

Un vigile del fuoco salva decine di vite. Un medico aiuta centinaia di pazienti.

Un calciatore diverte e intrattiene MILIONI di persone. Per questo guadagna milioni di euro.

Lo stesso vale per ciascuno di noi. Se quindi non ti fa schifo il denaro e vuoi guadagnarne un po’, il segreto è trovare qualcosa che apporti beneficio al maggior numero di persone possibile.

Io ci provo con questo blog e con i miei libri. E tu, hai qualcosa in mente?