Uno Spot Contro il Terrorismo: Quando il Marketing è Buono

Quando, parlando di blogging, affronto i temi dei contenuti sponsorizzati, indispensabili per poter offrire contenuti gratuiti su un blog con una buona quantità di traffico, mi scontro sempre con la percezione, a mio avviso erronea, “Marketing = MALE”.

Questo giudizio è, a mio avviso, un po’ sbrigativo ed è profondamente legato al tabù del denaro. Se guadagnare soldi è male, fare qualcosa nel tentativo di guadagnarne di più è peggio.

Nel mio piccolo cerco di fare in modo che i contenuti sponsorizzati che pubblico sui miei canali non siano semplici “marchette”, come vengono definite in modo dispregiativo le collaborazioni commerciali ma contenuti che abbiano un valore indipendentemente dallo sponsor.

Non dico mai “Comprate questo o quello” ma cerco di raccontare una storia che possa emozionare il lettore, oppure di offrire una soluzione ad uno dei suoi problemi. Questo contenuto poi viene associato ad un prodotto, che descrivo dal mio punto di vista. Lo faccio conoscere ai miei lettori. Poi la decisione di approfondire o eventualmente di acquistare è lasciata a ciascuno.

Della questione dell’obiettività riguardo ai contenuti sponsorizzati abbiamo già parlato nel post sui contenuti sponsorizzati, quindi non mi ci soffermerò. Basti ricordare che ci sono campagne che un blogger accetta e altre che rifiuta. Quando accetti è perché il prodotto o il servizio ti ha convinto.

Ma noi blogger non siamo che piccole pedine nella scacchiera del marketing. Chi davvero può fare la differenza sono le grandi compagnie con i loro enormi budget. Mi è capitato di condividere meravigliose campagne della Dove (ricordate questa?) o di Nestlé (il progetto Nesquik per avvicinare i genitori al web in modo che potessero accompagnare i figli nello scoprire questo nuovo media era stupendo).

Queste campagne hanno avuto un grande successo ma anche molti detrattori. Il motivo? Si trattava di “Marketing” e, ricordi? Marketing = MALE. Io credo invece che mostrare alle aziende che apprezziamo ciò che fanno di buono sia importante quanto esprimere il nostro dissenso quando invece fanno cose che riteniamo sbagliate. In fondo siamo noi i loro potenziali clienti e quello che vogliono è conquistarci.

Questa mattina ho visto uno spot pubblicitario che mi sembra essere l’unica possibilità di dialogo con chi è scivolato nell’estremismo. Dove la repressione non funziona, può funzionare questo tipo di persuasione.

Ok, lo scopo è promuovere una compagnia telefonica. Ma il messaggio a me è arrivato. E mi ha dato i brividi. Tu cosa ne pensi? L’avevi già visto? Ti vengono in mente altri esempi di marketing “buono”?