Le vittime innocenti del narcotraffico

[Il compenso pattuito per la pubblicazione di questo post è stato devoluto alla Fondazione Fratelli Dimenticati]

Quando sentite parlare di narcotraffico a che cosa pensate? Luoghi squallidi, traffici clandestini, denaro sporco… l’ultima cosa che vi viene in mente sono senz’altro i bambini. Eppure ci sono bambini che vivono in luoghi in cui violenza e azioni criminali sono all’ordine del giorno.

Gli indigeni Ramamùri vivono nella Sierra Tarahumara, una catena montuosa situata nel Nord-Ovest del Messico. Un luogo impervio ed isolato, una “terra di nessuno” nella quale i narcos possono svolgere indisturbati le loro attività illecite.

Alle popolazioni locali, che vivono in condizioni di malnutrizione, povertà e analfabetismo, non resta che unirsi ai trafficanti.

I giovani Rarámuri sanno che non riusciranno mai a diventare dei grandi dottori, o dei politici, o dei famosi scienziati ma, se si faranno valere sugli altri, potranno magari, un giorno, diventare dei potenti narcotrafficanti.

La Fondazione Fratelli Dimenticati cerca di offrire ai bambini della Sierra Tarahumara un’alternativa ad una vita nella violenza, dando a tutti loro la possibilità di frequentare la scuola.

Perché “L’educazione è una goccia che scava la roccia“. La scuola non è soltanto un luogo sicuro in cui stare ma è anche il luogo nel quale i bambini imparano i valori del rispetto, della pace e della condivisione. Il luogo in cui ricevono un’istruzione che permetterà loro di ambire ad un lavoro decoroso.

Oggi, 26 giugno 2013, è la giornata mondiale contro la droga. Io ho scelto di donare il compenso previsto per la pubblicazione di questo post alla Fondazione Fratelli Dimenticati.

Chi volesse sostenere i loro progetti di prevenzione e reinserimento può contribuire con una donazione nell’ambito del sostegno a distanza.

Ulteriori info su www.fratellidimenticati.it/sostegno-a-distanza.