I Figli Crescono, i Genitori … Anche!

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Domenica pomeriggio abbiamo preparato la valigia. Abiti di ricambio, pigiami, spazzolino, dentifricio, e tutto il necessario per la gita scolastica di Leonardo. Un concentrato di prime volte:

  • il suo primo viaggio in aereo
  • il suo primo viaggio senza mamma e papà
  • il suo primo viaggio in un paese anglofono (Regno Unito)
  • la NOSTRA prima volta senza di lui per così tanto tempo, senza nemmeno una telefonata!

I bambini non avranno infatti contatti telefonici con la famiglia per tutta la durata del soggiorno. Sarà il maestro ad inviarci un’e-mail ogni tanto per dirci che tutto va bene.

Un bel passo avanti per l’autonomia del bambino (possiamo ancora chiamarlo bambino?) ma anche un bell’esercizio di non attaccamento per noi genitori. Perché amare significa “lasciare andare”. Lasciare andare il proprio figlio (e fin qui ci siamo) ma anche lasciare andare l’ansia, la preoccupazione e la voglia di fare costantemente parte della sua vita. (e su questo abbiamo cinque giorni per lavorare).

Ieri sera era un po’ preoccupato, questa mattina poi si è fatto coraggio. In tasca ha una piccola ematite che gli ho comprato durante il mio ultimo viaggio a Roma. Questa pietra favorisce il radicamento e il sentimento di sicurezza, e aiuta a centrarsi calmando l’ansia. Non ci credete? E chi se ne importa? Io credo molto ANCHE all’effetto placebo, e sono convinta che stringere il sassolino che tiene in tasca (come faceva Vassilissa con la sua bambolina… conoscete la storia?) credendo che gli darà coraggio possa essere utile quanto un amuleto magico.

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Noi lo abbiamo salutato ai piedi dell’autobus diretto all’aeroporto, fieri di vederlo crescere e con un compito da svolgere a casa: crescere a nostra volta, e diventare genitori di un ragazzo che si affaccia alle porte dell’adolescenza.

Riusciranno i nostri eroi a lasciarsi andare alla corrente della vita, che scorre inesorabilmente e contro la quale non si può (e perché mai si dovrebbe?) lottare?

Lo scoprirete nelle prossime puntate.