autosuggestione cosciente

Autosuggestione cosciente: il metodo Coué

Qualche tempo fa, su Quora, sono incappata in questa domanda:

L’ipnosi esiste veramente o si tratta di autosuggestione?

L’ho trovata molto interessante perché sembra contrapporre due cose che in realtà contrapposte non sono. La mia risposta è stata che sì, l’ipnosi esiste, e che sì, l’ipnosi è essenzialmente autosuggestione, il che non toglie nulla alla sua legittimità o alla sua efficacia.

L’autosuggestione, infatti, fa miracoli. Mai sentito parlare di effetto placebo? Un finto medicinale, senza alcun principio attivo, può essere efficace se il paziente è convinto che funzionerà. La nostra mente è capace di condizionarci al punto di creare in noi delle reazioni fisiche, siano esse positive o negative (il pensiero di una cosa che ci disgusta può provocarci un senso di nausea; l’idea di una situazione di pericolo può accelerare il nostro battito cardiaco, la convinzione di aver preso un medicinale può far cessare i sintomi).

L’autosuggestione associata allo stato di trance ipnotica (che è semplicemente uno stato di coscienza alterato) può essere particolarmente efficace perché permette di aggirare blocchi e condizionamenti di cui non siamo consapevoli. Ma funziona anche in stato di coscienza ordinario, ovvero: possiamo decidere di auto-condizionarci consapevolmente.

Emile Coué

Secondo Emile Coué, psicologo e farmacista francese, ogni patologia ha radici sia fisiche che mentali. Egli utilizzava il potere della suggestione per migliorare l’efficacia delle cure mediche o per risolvere problemi psicologici dei suoi pazienti.

Coué si interessò anche all’ipnosi ma all’epoca (fine ‘800) questa era estremamente direttiva e lui voleva rendere autonomi i suoi pazienti. Non voleva essere considerato un “guaritore” ma una guida. Il suo scopo era aiutare i pazienti a guarirsi da sé. Per questo elaborò il metodo dell’autosuggestione cosciente, grazie al quale ciascuno potesse migliorare autonomamente il proprio stato psicofisico. Il suo metodo era basato sui seguenti principi:

  • La nostra mente tende a realizzare i nostri pensieri. L’idea della guarigione ci conduce verso la guarigione. L’idea della malattia aggrava la malattia. L’idea che una prova da affrontare sia semplice ne favorisce la realizzazione. La convinzione che un ostacolo sia insormontabile lo rende tale.
  • Il nostro inconscio condiziona il nostro stato psicofisico ed è governato dall’immaginazione. In caso di conflitto tra immaginazione e volontà, sarà sempre la prima a prevalere. Celebre è l’esempio della tavola di legno posta sul pavimento. Chiunque sarà in grado di camminarvi sopra senza perdere l’equilibrio. Ma poniamo la stessa identica tavola sospesa tra le due torri di una cattedrale e l’idea, l’immagine mentale di una eventuale caduta o della tavola che si spezza ci impedirà di muovere anche un solo passo su di essa.
  • Immaginazione e volontà devono agire insieme: in questo modo si potenzieranno a vicenda.
  • L’immaginazione può essere condizionata con l’uso regolare delle (auto) suggestioni.

Nel 1910, dopo aver studiato a lungo questo fenomeno, Coué creò una “Clinica libera”, nella quale curava gratuitamente chi si rivolgeva a lui. Nel 1922 pubblicò “Il dominio di se stessi per mezzo dell’autosuggestione cosciente” (disponibile anche in versione audio).

Il suo metodo consisteva semplicemente nell’aiutare la persona a trovare la suggestione giusta e nell’invitarla a ripeterla quotidianamente ad alta voce, venti volte ogni mattina e venti volte ogni sera. In molti gridarono al miracolo ma di miracolo c’era ben poco: la nostra mente è capace di grandi cose. Il problema è che non lo sappiamo. Quando è una figura autorevole, come lo era lui di fronte ai suoi pazienti, ad affermarlo, ci apriamo a questa possibilità e lasciamo che la nostra mente faccia il resto.

È davvero sorprendente quello che la gente riesce a fare. Solo che tante volte non sa di poterlo fare.

(Milton Erickson)

Ovviamente non si trattava di sostituire l’autosuggestione alle cure mediche se non in casi in cui il paziente aveva solo bisogno di essere rassicurato sulla sua capacità di guarigione. In altri, l’autosuggestione amplificava e accelerava gli effetti benefici delle cure prescritte.

Il metodo, basandosi su una nuova impostazione mentale, procurava grandi benefici nel caso di problematiche psicologiche. Come un mantra, l’autosuggestione positiva andava a sostituirsi ai pensieri negativi nella mente del paziente, aiutandolo a stare meglio.

Del metodo Coué e di come applicarlo nel quotidiano vi parlo nella prossima puntata del mio videocorso di autoipnosi, che riprenderà nei prossimi giorni.