Nizza: un Tuffo nel Passato

Sabato scorso abbiamo approfittato di una commissione da fare nei paraggi per trascorrere una giornata a Nizza. Se è vero che ci torniamo regolarmente, di solito è per fare visita ad amici e parenti, e la nostra tabella di marcia ruota quindi intorno a loro.

Come ogni giorno, ad eccezione del lunedì, giorno del mercato dell’antiquariato, in Cours Saleya (nella città vecchia, a due passi dal porto) c’era il mercato dei fiori. Riconosciuto dal Conseil National des Arts Culinaires come uno dei mercati francesi d’eccellenza, è una vera gioia per gli occhi.

Questa volta, essendo un’improvvisata, siamo riusciti a non trovare nessuna delle persone che avremmo voluto andare a trovare. Dopo un attimo di delusione abbiamo avuto l’inaspettata occasione di tuffarci nei nostri vecchi ricordi. Durante una passeggiata al mercato dei fiori, abbiamo scoperto che uno dei nostri locali preferiti era ancora lì. Si tratta di “Le Pain à Table” (ai tempi era “Le Pain Quotidien”), dove andavamo spesso per il brunch della domenica. Ero pronta a fare carte false per tornarci. E in effetti ho dovuto corrompere i bambini, ma l’ho avuta vinta.

Si tratta un posto molto originale, dove ci si siede tutti ad una grande tavola (fatta di legno di recupero, come tutto il resto dell’arredamento) e non si può fare a meno di conoscere gente nuova.

Ci si passa il pane, si condivide la marmellata, si fanno due chiacchiere… ci si sente in famiglia.

E poi ci sono prodotti molto particolari e ricercati, che si possono consumare sul posto o portare a casa.

Il mio preferito in assoluto è la crema spalmabile “praliné”.

 

Mentre guardavo mio marito e i miei figli, seduti a quel tavolo, sotto il sole di ottobre, mi è tornata in mente una foto che avevo scattato a Jean proprio in quel posto parecchi anni fa.

Tornata a casa ho rovistato dappertutto per ritrovarla (erano i tempi in cui le foto ancora si stampavano!). Ed eccolo qui, a dieci anni di distanza. Gli anni si vedono tutti, però secondo me con il tempo è migliorato. Cosa ne dite? Fortunatamente già all’epoca ero io quella che scattava le foto, quindi niente ritratto impietoso in stile “prima” e “dopo” per me. ;-).

Per concludere, non poteva mancare una passeggiata sulla spiaggia.

Ed ecco la città vista dall’alto…

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