Bambini e musica: Yamaha Music School

Da diversi anni ormai Yamaha è presente al mammacheblog. Ne ho sempre sentito parlare ma non avevo mai approfondito prima che mi proponessero di partecipare al laboratorio durante l’ultima edizione.

Ho sempre guardato con un certo scetticismo le attività proposte ai bambini in età troppo precoce: è vero, da piccoli hanno la cosiddetta “mente assorbente“, ma questo non significa che dobbiamo bombardarli di stimoli e sovraccaricarli di attività fin dalla culla.

Con questo approccio un po’ scettico sono andata a scoprire un mondo a me estraneo, quello della musica. La domanda di fondo era: è davvero necessario iniziare così presto? La risposta, come immaginavo, per me era sempre stata… no, non è affatto necessario. Però… quanto mi sono divertita! Sono entrata in sala con una visione della musica da adulta e soprattutto da ignorante in materia, quindi non ero proprio il soggetto adatto a valutare il lavoro di un team di professionisti del settore.

A lezione di musica

Immaginavo la lezione di musica come un momento noioso in cui il bambino impara qualcosa che, in futuro, germoglierà per diventare un dono meraviglioso ma che, per ora, non è altro che duro lavoro. Invece sono stata letteralmente “presa per mano” dalla signora Roberta Ferrari, che conduceva il laboratorio e trascinata in un’esperienza piacevole e divertente. Quella che – immaginavo – sarebbe stata una noiosa lezione di musica si è invece rivelata prima di tutto un divertente esercizio di ascolto.

Divertente e interessante per me che, pur fuori target, sono sempre stata affascinata dalla musica ma non ho mai avuto occasione di scoprirla in modo approfondito. La lezione-tipo che è stata proposta al pubblico di mamme presenti in sala era identica a quelle che vengono proposte ai bambini. Ci è stato chiesto di ascoltare, di riconoscere le varie parti della musica e di accompagnarle con il battito delle mani o con altri gesti. Senza rendercene conto, formavamo un vero e proprio “gruppo musicale”. È stato divertentissimo e ho scoperto di aver sempre sostenuto a torto che non avevo l’orecchio musicale.

Musica e cervello

A convincermi definitivamente ci ha pensato poi lo psicologo, Gennaro Romagnoli, che ha affrontato temi con i quali ho maggiore dimestichezza: neuroplasticità, concentrazione, sincronizzazione…

Come forse già saprai, la neuroplasticità è la capacità del cervello di rigenerarsi creando nuove connessioni neuronali. Proprio come i muscoli diventano più forti ed efficienti grazie all’allenamento, anche il cervello si rigenera, si rinforza e affina le sue competenze in base all’esperienza. Insomma: più utilizzi il tuo cervello, più lui diventa capace e competente.

Alcune attività sono particolarmente utili per favorire la neuroplasticità. Romagnoli ha citato in particolare alcuni studi secondo i quali imparare a suonare uno strumento musicale sarebbe l’attività più indicata per favorire la neuroplasticità anche in età adulta. Ok, quindi, i bambini sono “spugne”, e qualsiasi cosa imparata in tenera età sarà acquisita per sempre, ma c’è speranza anche per noi: imparando a suonare uno strumento possiamo addirittura “ringiovanire” il nostro cervello. Per me che ho sempre desiderato imparare a suonare il pianoforte ma che mi reputavo ormai “troppo vecchia” questa è una notizia meravigliosa!

Bambini e musica

Ma torniamo all’argomento di questo post, ovvero ai corsi di musica per bambini. Una volta appurato che non sono le lezioni di una volta come le immaginavo io, ero pronta a concentrarmi sui benefici di questa attività. Un bambino che impara a suonare uno strumento:

  • Migliora le funzioni esecutive del cervello (pianificare, controllare gli impulsi, eccetera)
  • Migliora la memoria di lavoro facilitando l’apprendimento del linguaggio
  • Migliora la capacità di osservare, identificare e gestire le emozioni
  • Rinforza la creatività e la capacità di risolvere i problemi
  • Favorisce la neuroplasticità
  • Stimolando la produzione di ossitocina, l’ormone della felicità, riduce lo stress e aumenta il buonumore
  • Migliora la capacità di fare più cose contemporaneamente. Il famoso “multitasking“, recentemente tanto criticato ma comunque indispensabile in molte situazioni della vita

Grazie alle lezioni di gruppo il bambino sviluppa inoltre:

  • Coordinazione e cooperazione
  • Empatia
  • Coesione sociale

Mi sento di aggiungere, per averlo visto sulle mie figlie che studiano canto, che acquisire una competenza come quella di saper suonare uno strumento (o la propria voce) migliora sensibilmente l’autostima. Da quando ha scoperto di avere la capacità di divertire e intrattenere un pubblico, Chiara è letteralmente sbocciata!

Musica e concentrazione

Il deficit dell’attenzione è senz’altro uno dei mali più diffusi del nostro tempo. Tra smartphone, schermi e dispositivi vari che circondano noi e i nostri figli, siamo bombardati da stimoli continui che spezzettano continuamente la nostra attenzione, al punto che la nostra capacità di restare concentrati è calata drammaticamente nel giro di una sola generazione. Ora molti libri, in particolare di manualistica ma non solo, vengono scritti con lo stile tipico del web: paragrafi corti, elenchi puntati, grassetto strategico e riassunto. Il motivo? Molti di noi non sono più capaci di concentrarsi su un blocco di testo omogeneo.

Già cent’anni fa Maria Montessori invitava genitori ed educatori a rispettare la concentrazione del bambino, anche rivolta ad attività apparentemente futili, in quanto preziosa in sé. Un bambino concentrato a lungo su un’attività non sta solo migliorando le sue prestazioni relative all’attività stessa (che potrebbe sembrarci inutile) ma sta anche e soprattutto rinforzando la sua capacità di rimanere concentrato. Per questo, nei limiti del possibile, non andrebbe interrotto. I momenti di profonda concentrazione sono preziosi in quanto tali, indipendentemente dall’oggetto dell’attenzione.

Se hai già provato a strimpellare qualche nota su uno strumento che non conosci avrai capito perfettamente quanta concentrazione è necessaria per produrre il suono desiderato. Un bambino (o un adulto) che impara a suonare uno strumento esercita in modo intensivo e prolungato la sua capacità di concentrazione, che gli sarà utile in tutti gli altri ambiti della sua vita.

La musica come antidoto a stress, ansia, difficoltà di gestione delle emozioni, disturbi da deficit dell’attenzione? Mi piace! E ora che ho avuto modo di sperimentare le lezioni promosse da Yamaha non posso che consigliarle a chi ha bambini piccoli. Non solo… quando avrò finito di formarmi all’ipnosi, ho deciso di realizzare uno dei miei sogni di bambina: imparare a suonare il pianoforte!

Se hai voglia di fare una prova qui trovi un coupon per una lezione gratuita in una delle tantissime scuole di musica Yamaha. Visto come ci siamo divertite noi mamme, sono certa che per i bambini sarà un vero spasso!

In collaborazione con Yamaha Music School.