Remmy: mai più bambini dimenticati in auto

Remmy

Nelle scorse settimane, in occasione della Festa della Rete, ho avuto il piacere di conoscere Michele, uno dei due papà ideatori di Remmy, un dispositivo pensato con lo scopo di scongiurare un pericolo sempre più frequente: quello dei bambini dimenticati in auto. Come avrete letto in seguito ai numerosi casi riportati ogni anno, basta mezz’ora perché il bambino chiuso in auto vada in ipertermia e nel giro di due ore può sopraggiungere la morte.

Pur essendo sinceramente dispiaciuti quando incidenti di questo tipo si verificano, spesso pensiamo che una cosa del genere non potrebbe mai succedere a noi. Pensiamo che si tratta di persone stressate, depresse, distratte, se non addirittura di “genitori degeneri” che non mettono i loro figli al primo posto nella lista delle loro priorità.

Gli studi però ci smentiscono: non esiste, infatti, un profilo-tipo del genitore che dimentica il suo bambino in auto. Può succedere a chiunque e in qualsiasi momento, e quando lo si scopre sulla propria pelle (o meglio, su quella del proprio bambino) è purtroppo troppo tardi.

Coscienti di questo fatto, Michele e Carlo si sono chiesti se fosse possibile fare qualcosa. Qui di seguito ci raccontano come è nata la loro idea:

Era una mattina di giugno, di circa un anno fa, quando dopo l’ennesimo caso di decesso di un bimbo dimenticato in auto abbiamo deciso di agire, di fare qualcosa di concreto per evitare che altri bambini potessero perdere la vita a causa di una banale e involontaria dimenticanza.

L’amore verso i propri figli non c’entra.

Ciò che porta a simili e “inaccettabili” tragedie è qualcosa di più semplice, talmente banale che un genitore fatica ad accettare: la stanchezza di una notte passata in bianco, un periodo di stress al lavoro, il sovraccarico di impegni per l’arrivo di un nuovo figlio o anche semplicemente un’amnesia improvvisa, anche non legata a periodi di stanchezza e di stress, possono portare a dimenticare un bimbo in auto.

Così, in attesa di una legge che renda obbligatorio un dispositivo “salva bimbi”, è nato Remmy. Amiamo definirlo “un dispositivo semplice dal fine grande” perché in pochi passaggi si trasforma in un alleato che ci segnala la presenza del bimbo in auto ricordandoci, appena arrivati a destinazione, che il nostro piccolo è ancora lì, sul seggiolino dell’auto, magari addormentato. Durante tutto il viaggio Remmy è, inoltre, un occhio sempre vigile sul bambino e ci segnala i suoi spostamenti improvvisi dal seggiolino.

Combattiamo ogni giorno contro chi afferma “a me non potrai mai succedere di dimenticare il bimbo in auto” e ci nutriamo, allo stesso tempo, delle conferme di chi, come Altroconsumo, Quattroruote e le tante mamme e blogger come Claudia, continuano a scegliere e consigliare Remmy per sostenere la sicurezza dei nostri bimbi in auto. “Il primo passo per la prevenzione è capire che può capitare a tutti, che non siamo infallibili”. Proprio per le mamme blogger abbiamo ideato una nuova iniziativa: si chiama Amici di Bob e ha l’obiettivo, tramite loro, di diffondere un comportamento responsabile verso la sicurezza dei bambini in auto. 

Crediamo che anche un solo bimbo salvato valga tutto il tempo investito su questo piccolo, semplice dispositivo che abbiamo voluto chiamare Remmy (da “remember”).

Remmy non vuole ricordarci quanto bene vogliamo ai nostri bimbi ma, al contrario, che si fidano di noi che siamo i loro genitori e che, nonostante tutto, non siamo invincibili.
Michele e Carlo
www.remmy.it