Il mio figlio preferito

Ieri ero a tavola con i miei tre figli. Gloria si vantava di essere la mia preferita e gli altri ridevano. Scherzando ho chiesto a Leo e Chiara: “Non vi dispiace, vero, che io abbia una preferita?”. No, hanno risposto. Leonardo mi ha fatto l’occhiolino mentre Chiara rimaneva impassibile.

“Credi davvero che Gloria sia la mia preferita?” gli ho chiesto.

“No” ha risposto “so benissimo chi è il tuo preferito”.

“Ah si? E chi sarebbe?”

“Sono io”

Ho guardato Chiara. Secondo te chi è il mio preferito? Lei è arrossita e ha detto sottovoce “Sono io”.

Non riuscivo a crederci. Non sapevo se stessero scherzando oppure no, e ho insistito per capire se pensassero davvero quello che stavano dicendo. A questo punto sono stati loro a chiedermi il perché di tanta insistenza. Così ho raccontato loro un episodio di cui avevo scritto tempo fa anche qui.

Da bambina ho sempre pensato che i miei genitori preferissero mia sorella, e lei che preferissero me. Un giorno, parlando con un’amica cresciuta in una grande famiglia (7 figli in tutto), lei raccontava di una riunione di famiglia durante la quale ciascuno dei 7 fratelli e sorelle cercava di convincere gli altri di essere il preferito/a della mamma. Ho subito provato una grande ammirazione per quella donna che aveva saputo far sentire amato in modo unico ed esclusivo ciascuno dei suoi sette figli. Da quel giorno mi sono detta che se fossi riuscita a far sentire così tutti e tre i miei figli avrei potuto ritenermi soddisfatta.

Ho raccontato questa storia ai miei figli ma non credo abbiano capito quanto quello che mi avevano appena detto fosse importante per me. Lo realizzeranno, probabilmente, quando saranno a loro volta genitori.

Scopri il mio libro Mindfulness per genitori

Leggi anche: Favorire la complicità tra fratelli