Come (evitare di) sabotare il proprio successo

Questa è la storia di un giovane e talentuoso chitarrista che, per motivi indipendenti dalle sue competenze artistiche, fu sbattuto fuori dalla sua band. Essendo giovane e talentuoso ne fondò un’altra, con la quale vendette più di venticinque milioni di dischi e fece diversi tour mondiali. Cosa si può volere di più dalla vita? 

Il successo? È relativo!

Il chitarrista si chiamava Dave Mustaine, e la sua nuova band era il leggendario gruppo heavy metal dei Megadeth.  Oggi, Mustaine è considerato uno dei musicisti più brillanti e influenti nella storia dell’heavy metal. Sfortunatamente, a sbatterlo fuori erano stati i Metallica, che hanno venduto più di centottanta milioni di dischi in tutto il mondo. Molti li considerano uno dei gruppi rock più importanti di tutti i tempi. E per questo, in una rara e intima intervista del 2003, Mustaine ammise tra le lacrime di non poter fare a meno di considerarsi un fallito. Nonostante tutti i suoi successi, dentro di sé sarebbe stato sempre il tizio sbattuto fuori dai Metallica*.

Come è possibile? Come può un uomo che ha fatto della sua passione un mestiere, che ha guadagnato milioni di dollari e ha centinaia di migliaia di fan i tutto il mondo sentirsi un fallito?

Il problema di Mustaine è che ha scelto di misurare il suo successo in base a quello di coloro che erano ormai diventati i suoi rivali: i Metallica. Per sentirsi “arrivato”, non gli bastavano i soldi, i fan, i riconoscimenti planetari. Per lui “avere successo” significava “superare i Metallica”. Seduto in riva al fiume, aspettava di veder passare i loro “cadaveri”. In questo modo ha letteralmente sprecato la sua vita, rinunciando ad essere felice per gli immensi traguardi raggiunti.

Una lezione importante

Quando lavoro con l’ipnosi, ad inizio seduta aiuto la persona che mi sta di fronte ad identificare il proprio obiettivo. Perché ci si possa lavorare, questo deve essere:

  • Specifico
  • Dipendere unicamente dal soggetto
  • Formulato in positivo (l’inconscio non riconosce la negazione)
  • Ecologico (non deve causare altri squilibri, o la persona deve essere pronta ad affrontare le eventuali conseguenze)
  • Realistico

Quando ci paragoniamo a qualcun altro non ci adeguiamo al secondo punto. Come la matrigna di Biancaneve, a cui non bastava essere bellissima, se esisteva chi la superasse. E a proposito di quanto sia paradossale il concetto di successo/fallimento, la storia dei Metallica ci offre un altro esempio illuminante.

Quando la sfortuna si traveste da vittoria

Il 27 settembre 1986, durante un viaggio sul bus ufficiale del tour europeo, nei pressi della cittadina di Ljungby, in Svezia, Cliff Burton e Kirk Hammett (rispettivamente bassista e chitarrista del gruppo) decisero di giocarsi a carte il posto nel letto a castello del loro bus. Il vincente avrebbe dormito vicino al finestrino, il perdente dal lato opposto. Burton vinse e dormì nel posto più prestigioso. Durante la notte l’autista del bus perse il controllo del mezzo, forse a causa di una lastra di ghiaccio sull’asfalto (o a causa dell’abuso di alcol, come molti sostennero). Ormai fuori controllo, il grosso veicolo continuò la sua corsa in un tratto d’erba per poi ribaltarsi. Durante la drammatica carambola del bus, Cliff era scivolato fuori dal mezzo, sfondando con il suo corpo l’ampia vetrata posta vicino al suo letto, proprio nel momento in cui l’autobus si stava rovesciando. Il bassista era rimasto completamente schiacciato dal veicolo, fatta eccezione per le gambe che in parte spuntavano dalle lamiere. Dalle lamiere contorte uscirono l’autista, Hetfield, Hammett e Ulrich. Quando il mezzo fu rimosso, per il bassista non c’era più nulla da fare.    (fonte: Wikipedia)

In questo caso quella che era stata una vittoria si rivelò per Burton una condanna a morte.

Senza arrivare a livelli così estremi, a volte un imprevisto può essere fonte di nuove opportunità, mentre un successo potrebbe intrappolarci in una situazione di stallo. Imparando a fare un passo indietro e ad osservare la situazione da una prospettiva diversa, o semplicemente aspettando che il tempo ci sveli cosa la vita ha in serbo per noi senza scoraggiarci, potremmo scoprire che la fortuna si era travestita da sfortuna, e viceversa.

*La storia di Mustaine è raccontata nel libro “La sottile arte di fare quello che c**o ti pare“. Un libro al quale la traduzione del titolo non rende – a mio avviso – giustizia e che contiene spunti utili per guardare la vita, e in particolar modo i fallimenti e i momenti difficili, da una prospettiva più positiva e creativa.

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