Bambini e TV: Come Regolarsi?

Da piccoli i nostri figli non hanno mai guardato la TV. Il motivo è molto semplice: non la guardavamo nemmeno noi. L’abbiamo sempre avuta in casa perché Jean non può vivere senza le partite di calcio. La sera guardiamo quasi sempre un film, ma il nostro uso del piccolo schermo si riduce a questo. 

Quando è nato Leonardo, accendevamo la TV dopo averlo messo a dormire. Lo stesso quando sono arrivate Gloria e Chiara. Sono assolutamente convinta che la TV non apporti alcun beneficio ad un bambino di età inferiore ai tre anni, e sono certa che un eccesso di TV durante l’infanzia sia addirittura dannoso. Capisco perfettamente i genitori che mettono i bambini davanti alla TV per avere un po’ di pace, e consiglio vivamente di ricorrere allo schermo piuttosto che sgridarli ingiustamente perché non se ne può più. L’importante è che l’esposizione non sia troppo prolungata, che i programmi siano adatti e che la TV non diventi una sorta di babysitter.

Il rovescio della medaglia

Con il passare degli anni mi sono accorta che i miei figli (oggi 13, 11 e 8 anni) provano un’attrazione smodata per la televisione. Quando siamo in casa d’altri o in un locale nel quale ci sono degli schermi, anche se questi proiettano immagini completamente prive di interesse (tipo un mezzobusto della BBC che muove le labbra ma senza il suono) loro rimangono letteralmente ipnotizzati. 

La cosa più fastidiosa è quando andiamo a casa di amici che invece hanno sempre la TV accesa. Spesso i loro figli non la degnano di uno sguardo mentre i nostri, invece di giocare con gli amichetti, restano incantati dalle immagini che appaiono sul televisore.

Dovrei sentirmi in colpa? Il fatto di non aver proposto loro la TV in tenera età li ha trasformati in piccoli zombie in balia di un qualsiasi schermo? Sarebbe davvero il colmo! E invece…

Questione di carattere?

Nei giorni scorsi ne ho parlato sulla mia pagina Facebook e ho avuto molti feedback in merito. Di persone che non hanno la TV in casa, di altre che ce l’hanno accesa tutto il giorno, e altre ancora che la guardano con moderazione. Alcuni bambini, davanti al teleschermo, presentano la stessa “sindrome da inebetimento” dei miei. Ma, a quanto pare, questa non colpisce solo i bambini che non guardano la TV. Leggendo tutti i commenti mi è sembrato di capire che accade in egual misura ai bambini abituati a guardarla e a quelli che non ce l’hanno. 

Oggi i miei figli sono grandi e guardano la TV insieme a noi nel fine settimana e durante le vacanze. A volte, occasionalmente, la guardano anche di pomeriggio. Ma entrano sempre in quella specie di stato ipnotico che non è bello da vedere. A volte scherzo dicendo che se ci fosse un incendio, un terremoto o un’altra catastrofe non si muoverebbero nemmeno. Forse crescendo questa cosa passerà. O forse no: tra i commenti su Facebook c’era chi ammetteva di essere ancora irresistibilmente attratto dalla TV anche in età adulta. 

Morale della favola? Tanto per cominciare, rilassiamoci: nessuno è mai morto  per troppa o troppo poca TV. Ma, come diceva il Buddha, la via di mezzo è sempre la migliore.