2019: I non-propositi

Ieri ho letto questo post di Mammafelice e mi sono ricordata che, due anni fa, avevo fatto una lista di non-propositi. Perché se all’inizio di ogni anno siamo pieni di buone intenzioni, i buoni propositi sono anche una sorta di dichiarazione di insoddisfazione di sé.

In questo periodo dell’anno ci concentriamo sugli aspetti di noi che non ci piacciono, e sul modo di contrastarli. E se riflettessimo un po’ anche sui nostri pregi e sulle nostre qualità? O se, semplicemente, ci regalassimo un po’ di quella sana indulgenza che abbiamo verso gli altri e ci autorizzassimo ad essere semplicemente ciò che siamo?

Non fraintendermi, non intendo dire che dobbiamo rinunciare a migliorarci… anzi, strappare le erbacce dal nostro cuore e dalla nostra mente per far posto a piante e fiori meravigliosi è secondo me un vero e proprio dovere. Ma credo che dovremmo smettere di inseguire la perfezione, che è comunque irraggiungibile, o di cercare di diventare ciò che gli altri (il partner, amici e parenti, la società in generale…) si aspettano da noi. Dovremmo concederci il diritto di essere, semplicemente, noi stessi.

Il diritto di improvvisare

Due anni fa rivendicavo il diritto di essere una persona pacata, di dedicarmi alle mie passioni e di cambiare idea. Nel 2019 voglio autorizzarmi a “non avere un piano”. È molto probabile che, tra dodici mesi, la mia vita sia completamente diversa da come è oggi. Diversa come, non lo so. Lo scoprirò strada facendo.

Il diritto di deludere

Lo scorso anno ho imparato che potevo sopravvivere al fatto di deludere gli altri. Le persone che ci amano si aspettano delle cose da noi. Alcuni di loro ci vorrebbero diversi. Altri vorrebbero che non cambiassimo mai. Non ho ancora capito come sia possibile ma so che finisco sempre per deludere entrambe le tifoserie.

Comunque vada, finisce che ci si sta tutti male. Sta male chi ti voleva uguale; sta male chi ti voleva diversa (ma non diversa a caso, diversa in un certo modo) e stai male tu che hai deluso i tuoi cari. Ebbene, il 2018 mi ha insegnato che non posso risparmiare la sofferenza a chi mi vorrebbe sempre uguale né a chi mi vorrebbe diversa a modo suo. Nel 2019 cercherò di ricordarmene, di accettare i miei limiti e – soprattutto – di accettare che gli altri scoprano che ho dei limiti (il che, diciamocelo, non è mai stato un segreto per nessuno).

Cosa ne pensi? Hai anche tu dei non-propositi per il nuovo anno?