Meditazione: Riprendere dopo una Pausa

Durante il nostro viaggio in Asia ho meditato pochissimo. All’inizio perché ero in camera con la mia amica Aude, con la quale passavo anche tutte le mie giornate, e non volevo imporle questa mia routine. 

[Ovviamente questa è una scusa che ho raccontato a me stessa, perché credo che a lei importasse ben poco.]

Poi [altra scusa] perché con un viaggio così avventuroso, con tutti gli spostamenti e i figli da gestire, la routine era poco prevedibile e infilarci dentro la mia ora di meditazione non sarebbe stato facile.

Comunque sono stata benissimo, la pratica formale non mi è mancata e ho invece praticato mindfulness a volontà. Ho pensato che ormai avevo raggiunto un livello così buono che potevo permettermi di sospendere la pratica senza dovermene pentire.

In effetti sono riuscita a rimanere calma anche nelle situazioni complicate, a non perdere la pazienza con i ragazzi e, cosa più sorprendente, a non litigare con Jean. Nemmeno una volta. Insomma, gli anni di pratica lasciano il segno. Pensavo.

Il problema è però tornare alla propria routine meditativa.

Ora che siamo rientrati, quando mi siedo per meditare mi sento come uno sportivo che, dopo una pausa, si ritrovi con i muscoli inflacciditi e il fiato corto.

Mi siedo ed ecco che i pensieri iniziano ad arrovellarsi nella mia mente. Inizio a concentrarmi sulla respirazione. La mia mente dice:

“Dovresti scrivere un post su quanto è difficile riprendere a meditare dopo una pausa”

“Ma che fai, pensi ad un post?”

“Osserva i tuoi pensieri: stai pensando ad un post”

“No, osserva i tuoi pensieri senza dire a cosa stai pensando”

“Dovresti annotarti questa idea del post, che poi magari te la dimentichi”

“No, ma stai meditando, dai!”

“Ma che meditando, stai pensando ad un post, e che devi osservare il pensiero senza analizzarlo”

“Quanto tempo sarà passato? Ma l’hai azionato il timer?”

[…]

Sì. L’ho azionato. È che la meditazione, quando non è (più) un’abitudine, può trasformarsi in un insopportabile concatenarsi di pensieri. Riprendere è come iniziare da zero, con l’unica differenza che ne hai già testato gli effetti e quindi hai la motivazione necessaria per buttartici a capofitto. Ma che fatica!

Conclusioni

La meditazione è una mia abitudine da tanti anni; quotidiana e prolungata da quando ho scoperto Vipassana. Dopo una lunga pausa riprendere è difficile ma il gioco vale mille volte la candela. Se dovessi tornare indietro, però, o dare un consiglio a qualcun altro, suggerirei di ridurre – eventualmente – il tempo della pratica formale: meditare un’ora al giorno durante un viaggio on the road può essere difficile, ma dieci o quindici minuti si trovano sempre e permettono di mantenere la mente “allenata”.