Facebook ads: Come Funzionano e Perché Usarli

Facebook fa ormai parte delle nostre vite. Tutti lo criticano ma poi ci trascorrono le giornate. Il fatto è che è talmente popolare che dire di amarlo non “fa figo”, ma nessuno che lavori sul web può permettersi di trascurarlo.

Quest’anno il mio blog compirà dieci anni. Quando l’ho aperto mi rivolgevo ad amici e parenti, poi google mi ha portato, a sorpresa, i primi visitatori. Oggi il referrer (ovvero la fonte di traffico) numero uno del mio blog è Facebook. 

Perché Amo Facebook

Mi ci sono iscritta nel 2008 per restare in contatto con alcune persone conosciute in viaggio. In quanto nomade nell’animo e traslocatrice seriale, Facebook è per me un modo incredibile per comunicare con persone che altrimenti, per via della distanza, scomparirebbero dalla mia vita. Lo amo per questo, e perché mi ha permesso di ritrovare persone perse di vista da tempo (dai compagni di scuola ai penfriend con i quali corrispondevo da ragazzina), di riallacciare i rapporti con alcuni; di scambiarsi semplicemente un saluto ogni tanto con altri.

Ma veniamo alle cose serie. Se nel 2007 il mio blog era un semplice diario, oggi è molto di più: oltre che una vera e propria passione (non sono riuscita a staccarmene nemmeno durante il nostro viaggio in Asia!) è diventato anche una professione. E per chi fa il blogger Facebook è fondamentale.

La Svolta

Ci ha sedotti permettendoci di far girare gratuitamente i nostri contenuti, poi ha deciso di sfruttare il fatto che abbiamo bisogno di lui. Diabolico? No, è semplicemente business.

Insomma, se prima su Facebook potevamo godere di una visibilità gratuita e potenzialmente illimitata, negli ultimi anni Mark ha pensato che, con i nostri contenuti, poteva guadagnarci anche lui. E come dargli torto? Guadagnare con il web è oggi il sogno di molti: lui l’ha trasformato in realtà. 

Alcuni importanti cambiamenti di algoritmo hanno modificato la visibilità delle pagine. Attenzione, mi riferisco alle pagine e non ai profili.

[wc_box color=”secondary” text_align=”left”]

Pagine e Profili

Per chi non conoscesse la differenza, il profilo è quello personale, che può chiedere e accettare amicizie, e che deve necessariamente avere il nome e cognome reale dell’utente.

La pagina invece è uno spazio dedicato ad aziende, associazioni, attività commerciali eccetera. Non può chiedere amicizie ma può ricevere dei “like” (o comprarli, ma questa è un’altra storia).

Questo, ad esempio, è il mio profilo Facebook. Questa è la mia pagina.

[/wc_box]

I contenuti pubblicati sulle pagine Facebook sono diventati meno visibili, ovvero compaiono più di rado nei feed dei fan della pagina. Se vogliamo raggiungere più persone dobbiamo:

  • Postare contenuti eccezionali
  • Avviare una campagna Facebook Ads

Un post estremamente toccante, originale, divertente, verrà rapidamente condiviso e cavalcherà l’onda organica del suo successo. Un contenuto “ordinario” (come potrebbe essere questo post, una volta condiviso sulla mia pagina Facebook) avrà una visibilità limitata. Se voglio che compaia nella bacheca dei miei follower dovrò sponsorizzarlo.

Non è una Parolaccia

No, “sponsorizzato” non è una parolaccia, e sponsorizzare un contenuto su Facebook non è una pratica scorretta né una via facile per il successo. Non si diventa autorevoli pagando annunci. Pagando annunci per “spingere” contenuti di qualità, però, si raggiungono le persone giuste, targettizzate per noi dal buon Mark, e con loro ci si gioca la propria carta.

Non si tratta di pagare per avere dei like, ma di pagare per essere visibili. I like arriveranno se ce li siamo meritati. Per poterceli guadagnare è importante selezionare il pubblico giusto.

In genere io uso l’opzione “Persone a cui piace la tua pagina e loro amici“. Questo significa che l’annuncio apparirà nel feed di coloro che mi seguono. Chi mi segue lo fa perché apprezza il mio lavoro, quindi è più probabile che mi ricompensi con un like, un commento o una condivisione. Tutte queste azioni formano quello che viene definito l’engagement. Mentre ci sono ci provo anche con i loro amici, che magari hanno degli interessi in comune e potrebbero apprezzare quello che scrivo.

In casi particolari, invece, posso selezionare un pubblico diverso. Per promuovere il mio nuovo libro “Montessori per Tutti“, ad esempio, ho scelto un pubblico interessato a parole chiave come “Montessori, Scuola, Educazione” eccetera. In questo modo chi è interessato agli argomenti in questione, anche se non mi conosce, saprà che esiste un nuovo libro che parla del metodo Montessori. Forse lo comprerà; forse no. Ma l’informazione è passata.

Certo, si stava meglio prima, quando non c’era bisogno di pagare per promuovere i propri contenuti. Ma Facebook è un’impresa e il suo obiettivo è il profitto. Non c’è niente di male, anche se molti (soprattutto in Italia) tendono ad associare il profitto con “il Male”. Possiamo ignorare l’algoritmo e lavorare in modo alternativo, oppure giocare un po’ con questo strumento, considerando gli Ads come un investimento, come un volantino pubblicitario che faccia conoscere al pubblico il nostro prodotto. Poi starà a noi trasformare quel pubblico in lettori/clienti/follower.

Facebook Ads: la Tua Esperienza

E tu, in che modo usi Facebook? Hai già provato a sponsorizzare i contenuti della tua pagina? Raccontamelo nei commenti!