#InSync: Trovare l’Equilibrio Grazie ai Mandala

Questo post nasce da una collaborazione con Activia che mi ha invitata, insieme ad altre blogger, ad esplorare il tema dell’InSync, ovvero della nostra personale ricerca dell’equilibrio. Per saperne di più, puoi seguire il progetto sulla pagina Facebook di Activia.

colorare-i-mandala

Il termine “mandala” viene dal sanscrito ed è formato da maṇḍa (essenza) e la (contenere). Nella sua versione grafica il mandala è una rappresentazione dell’Universo e contiene, appunto, l’essenza dello stesso.

Il mandala è onnipresente in natura, dall’esplosione che fu il Big Bang al singolo atomo; dal fiocco di neve alla rosa, all’uragano.  Persino l’uomo stesso può essere visto come un mandala. Ricordi l’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci?

Nelle culture orientali il mandala viene utilizzato come supporto per la meditazione e la concentrazione.

I monaci buddisti lo utilizzano come metafora dell’impermanenza, della transitorietà, e come esercizio di non attaccamento. Per giorni e giorni lavorano al loro mandala fatto di sabbia colorata, per poi distruggerlo una volta terminato.

Credits: uufsd.org
Credits: uufsd.org

Anche Carl Gustav Jung studiò i mandala in modo approfondito, usandoli come supporto per un lavoro di introspezione su se stesso prima; per aiutare i suoi pazienti poi.

Il Mandala rappresenta uno schema ordinatore che in certa misura si sovraimpone al caos psichico, così che l’insieme che si sta componendo viene tenuto insieme per mezzo del cerchio che aiuta e protegge.

Il mandala è, secondo Jung, l’archetipo dell’io, e può emergere attraverso l’inconscio, durante i sogni o nell’esercizio dell’arte, permettendo di esplorare il proprio inconscio partendo dalla parte più superficiale per arrivare a quella più profonda.

Il Simbolismo

I mandala si compongono di diverse forme. In particolare il cerchio, la spirale, il quadrato, il triangolo e la croce a quattro bracci uguali. Quest’ultima, presente praticamente in tutte le culture fin dalla notte dei tempi, nel mandala rappresenta l’equilibrio. I quattro bracci scaturiscono dal centro (l’io) e si dirigono verso i quattro punti cardinali per esplorare la vita, il mondo. l’Universo. Per chi è alla ricerca del proprio equilibrio, del proprio centro, può essere utile lavorare con questo simbolo.

Le Tecniche

Da sinistra: mandala buddista, induista, amerindiano
Da sinistra: mandala buddista, induista, amerindiano

Se sei alla ricerca dell’#InSync e desideri esplorare il meraviglioso mondo dei mandala, puoi iniziare cercando delle immagini da colorare. Questo è senz’altro l’approccio più semplice per chi è alle prime armi. Puoi cercare tra le numerosissime immagini presenti in rete e stampare il mandala che più ti attrae, per poi colorarlo a tuo piacere. Lavora dall’esterno verso l’interno se stai cercando il tuo centro; dall’interno verso l’esterno se invece hai bisogno di aprirti verso il mondo, verso gli altri. Potrai usare matite, pennarelli, pennelli, o il materiale che preferisci.

In seguito, se questo lavoro ti appassiona, potrai sperimentare tecniche diverse. Molto interessane è creare il proprio mandala, partendo dal cerchio e dalla croce, ad esempio. In questo caso è più semplice (e probabilmente anche più utile) lavorare dal centro verso l’esterno.

Se vuoi lavorare sull’impermanenza e sul non attaccamento, puoi provare con i mandala di sabbia colorata (la trovi in commercio nei negozi di articoli per il bricolage o che puoi creare mixando alla tua sabbia della polvere di gesso colorato), oppure copiare questa mia idea.

Il Mandala Partecipativo

Ho sistemato in soggiorno un cavalletto con una tela sulla quale dipingo i miei mandala, che poi copro con uno strato di colore per ricominciarne di nuovi. Questo è, per noi, un lavoro di gruppo, perché ciascuno dei membri della nostra famiglia può, in qualsiasi momento, prendere il pennello e iniziare (o continuare) un mandala in corso. In questo modo lavoriamo ulteriormente sul non attaccamento (il mandala è condiviso) e sul lasciare andare le aspettative: un lavoro iniziato da un membro della famiglia può essere ripreso in mano da un altro e trasformato in qualcosa di diverso.

Una volta terminato, il mandala viene ricoperto da uno strato di vernice, e si ricomincia.

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Anche i lavori di cesteria sono dei veri e propri mandala, e la loro realizzazione conduce ad un benefico stato di concentrazione che potremmo quasi definire meditativo. In questo intreccio, che diventerà un cestino, troviamo la spirale, il quadrato e la croce a bracci uguali.

E tu?

Hai mai lavorato con i mandala? Quali sono i tuoi “trucchi” per ritrovare l’equilibrio e vivere #InSync?