Meditazione per bambini: meditare con le pietre


meditare on le pietre

Da quando ho scoperto le favolose proprietà dell’ametista, ho iniziato a fare esperimenti di cristalloterapia. Le mie sperimentazioni non hanno alcun valore scientifico, sto semplicemente testando gli effetti delle pietre su me stessa e sui miei figli, e siccome (indipendentemente dalle cause – Potere delle pietre? Autosuggestione? Effetto placebo?)  ci troviamo benissimo, ve ne parlo qui, sperando che qualcun altro possa trarne beneficio.

Durante il mio ultimo viaggio a Roma ho acquistato il lapislazuli che vedete nella foto sopra (consigliato per favorire l’autoespressione) , il serpentino (indicato per la risoluzione dei conflitti), l’ematite di Leo e ad una manciata di altre meraviglie.

Al mio rientro ho mostrato le pietre ai bambini. Ne hanno avuta una ciascuno in regalo e abbiamo riposto le altre in un piccolo cestino. Ho spiegato loro quali sono le proprietà di ciascuna pietra e le tiro fuori al momento opportuno. Quando uno di loro è nervoso o capriccioso, arrivo con il mio bel serpentino e propongo al bambino di andare in camera sua a meditare tenendolo in mano. Non è una punizione, anzi… è quasi un privilegio. Già alla vista della pietra (i miei figli ne sono sempre stati affascinati, come la maggior parte dei bambini) i loro occhi si illuminano.

Questo semplice rituale interrompe capriccio o il conflitto e, non essendoci giudizi né punizioni, i bambini accettano volentieri. Prendono la pietra e vanno in camera a meditare. Quando si sono calmati, tornano. Ho insegnato loro a sciacquare la pietra dopo averla utilizzata, in modo da lavare via simbolicamente la negatività che ha assorbito, poi a riporla al suo posto nel cestino.

Questo semplice rituale ci ha salvati in molte occasioni e mi sembra un modo meraviglioso per affrontare le situazioni di crisi in famiglia. Ovviamente dovrete prima spiegare ai bambini cos’è e come si pratica la meditazione. Se la praticate regolarmente anche voi, i vostri figli seguiranno naturalmente l’esempio. Se, poi, restano cose da chiarire, è importante sedersi tutti insieme e parlarne con calma.

Anche in questo caso la pietra potrà esservi utile. Datela in mano, a turno, a ciascun bambino. Chi ha in mano la pietra prende la parola. Gli altri ascoltano in silenzio finché la pietra non passa a loro. In questo modo nessuno avrà bisogno di alzare la voce o di interrompere gli altri e il dialogo potrà svolgersi in modo pacifico.

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