Meditazione: dalla teoria alla pratica

imparare la nuotrologia
Photo credits: William Warby on flickr

 

Durante il corso di meditazione Vipassana ogni sera, alle sette, ascoltavamo il discorso del maestro. I dieci discorsi (uno per ogni giorno) sono in realtà registrati, e sono quelli del grande maestro Goenka, che vengono trasmessi tali e quali per preservare l’integrità della dottrina.

In uno di questi discorsi, il maestro racconta una storiella, che avevo già sentito e che si trova anche nel libro “Il tempo della meditazione Vipassana è arrivato“. La storiella mira a sottolineare l’importanza della pratica della meditazione rispetto alla teoria.

Conosco molte persone interessate alla meditazione, che leggono libri e mi fanno un sacco di domande sull’argomento ma che non hanno mai iniziato a meditare. Io stessa ho letto moltissimo prima di iniziare, ma durante il corso mi sono accorta che tutte quelle letture (per la maggior parte gradevoli, interessanti e anche utili) erano in realtà superflue. Erano, al massimo, la ciliegina sulla torta. Ma la pratica è la torta. Se quindi siete tra quelli che esitano, leggono, si informano, riflettono, fatemi un favore: chiudete quel libro e iniziate a meditare. Oggi. Adesso. Iniziate con dieci minuti. La settimana prossima potrete passare a venti, e quella dopo a trenta. Trenta minuti mi sembrano il minimo per iniziare a vedere dei benefici. Se poi volete tuffarvi nel Vipassana vi verrà chiesto un impegno ancora più intenso e costante. Più intensi e costanti saranno, ovviamente, anche i benefici.

Ma torniamo alla nostra storiella:

Un giovane professore stava compiendo un viaggio per mare. Era un uomo assai colto pieno di titoli accademici, ma con poca esperienza della vita. Nell’equipaggio della nave su cui stava viaggiando c’era un vecchio marinaio analfabeta. Ogni sera il marinaio faceva visita al giovane professore per ascoltarlo disssertare su diversi argomenti. Era molto impressionato dalle conoscenze del giovane professore. Una sera, mentre il marinaio stava lasciando la cabina, dopo alcune ore di conversazione, il professore gli chiese:

– Dimmi, hai mai studiato la geologia?

– Che cos’è?

– La scienza della terra

– No, signore, non sono mai stato a scuola.

– Allora hai proprio sprecato un quarto della tua vita.

Il vecchio marinaio se ne andò rattristato: “Se una persona così istruita dice questo, certamente deve essere vero”, pensava. “Ho sprecato un quarto della mia vita!”.

La sera seguente di nuovo, mentre il marinaio stava per lasciare la cabina, il professore gli chiese:

– Dimmi, hai mai studiato l’oceanografia?

– Che cos’è, signore?

– La scienza del mare.

– No, non ho mai studiato niente.

– Allora hai sprecato metà della tua vita.

Il vecchio se ne andò, ancora più triste: “Ho sprecato metà della mia vita, così dice quest’uomo tanto istruito”.

La sera seguente, ancora una volta il giovane professore chiese al vecchio marinaio:

– Dimmi, hai mai studiato la meteorologia?

– Che cos’è? Non ne ho mai sentito parlare.

– Ma come? È la scienza del vento, della pioggia, del tempo.

– No, non sono mai stato a scuola. Non ho mai studiato.

– Non hai mai studiato la scienza della terra in cui vivi, non hai mai studiato la scienza del mare in cui ti guadagni da vivere, non hai mai studiato la scienza del tempo che incontri ogni giorno? Vecchio, hai sprecato tre quarti della tua vita.

Il marinaio era molto infelice: “Quest’uomo istruito dice che ho sprecato tre quarti della mia vita! Deve essere senz’altro vero”.

Il giorno seguente, fu il turno del vecchio marinaio. Arrivò correndo nella cabina del giovane e urlò:

– Signor professore, avete studiato nuotologia?

– Nuotologia? Che vuol dire?

– Sapete nuotare, professore?

– No, non so nuotare.

– Professore, avete sprecato tutta la vostra vita! La nave ha urtato contro una roccia e sta affondando. Quelli che sanno nuotare possono raggiungere la spiaggia vicina, ma quelli che non sanno nuotare annegheranno. Mi dispiace signor professore, avete sicuramente sprecato tutta la vostra vita.

Potete studiare tutte le logiche, tutte le teorie del mondo, ma se non imparate la nuotologia, i vostri studi saranno inutili. Potete leggere e scrivere libri sul nuoto potrete dibattere sui suoi sottili aspetti teorici, ma come vi può aiutare tutto questo, se rifiutate di entrare in acqua di persona?*

Se siete attratti dalla meditazione, o anche se vi state semplicemente chiedendo se sia davvero così portentosa come sostiene chi la pratica, c’è un solo modo per scoprirlo. Sedetevi e iniziate a meditare. Le tecniche sono numerose: all’inizio potrete provare con delle meditazioni guidate (ne trovate tranquillamente in rete) oppure con un mantra. Se siete davvero spericolati, potete iniziare direttamente con un corso intensivo come quello di Vipassana.

Questa regola, ovviamente, non vale solo per la meditazione ma per tutte quelle cose che desiderate fare da una vita: finché non ci provate non saprete nemmeno se vi interessano davvero!

*Testo tratto dal libro “Il tempo della meditazione Vipassana è arrivato

Mindfulness per genitori