Il Piccolo Quotidiano: l’Attualità a Misura di Bambino

Mon Quotidien

Ieri mattina ho fotografato Chiara mentre leggeva Mon Quotidien, il quotidiano francese dedicato ai bambini. Ho chiesto a chi mi segue se ci fosse una realtà del genere anche in Italia (vivendo all’estero sono interessata a tutte le risorse che possano mantenere vivo il legame dei miei figli con il mio Paese d’origine). Mi pare di aver capito (correggetemi se sbaglio) che un quotidiano non esiste. Qualcuno ha parlato del Corriere dei piccoli, settimanale a fumetti pubblicato dal 1938 al 1996, che ospitò il primo episodio della Pimpa proprio il giorno in cui sono nata (il 12 ottobre 1975), e che leggevo regolarmente da bambina.

Qualcuno ha citato anche Topolino, altra rivista che ha accompagnato la mia infanzia: mia nonna, che di mestiere faceva la tata, aveva abbonato un bambino da lei accudito dalla nascita fino ai 18 anni, e nella sua casa in campagna c’era un’intera parete-libreria colma di fumetti. Anche mia suocera ha abbonato i miei figli a Topolino (versione francese), però li fa arrivare a casa sua. Quando viene a trovarci (tre-quattro volte all’anno) si presenta con scatoloni pieni di riviste arretrate, nelle quali Leonardo, Gloria e Chiara si immergono in modo quasi inquietante fino ad averle terminate.

Questo giornale però è un pochino diverso: innanzitutto è un quotidiano, proprio come La Stampa, La Repubblica o Il Corriere. E proprio come questi grandi quotidiani tratta argomenti di attualità, oltre a notizie di interesse generale e vignette a fumetti. Per me che non amo far guardare il telegiornale ai bambini, è un modo perché non restino “fuori dal mondo”. Si tratta anche di un supporto meraviglioso quando succedono cose terribili come l’attentato a Charlie Hebdo. Questi argomenti così difficili vengono trattati con estrema delicatezza, senza però girare intorno al nocciolo della storia.

Il quotidiano è edito da Playbac Presse ed esiste in tre versioni: “Le Petit Quotidien” (Il Piccolo Quotidiano), dedicato ai bambini dai 6 ai 10 anni, “Mon Quotidien” (Il Mio Quotidiano, dai 10 ai 14 anni) e “L’actu” (L’attualità, dai 13 anni in su). Avendo tre figli di età diverse ho optato per la versione di mezzo, che leggono tutti e tre con grande interesse. Il giornale è disponibile unicamente su abbonamento, e arriva ogni giorno insieme alla posta. Un’idea meravigliosa che spero presto qualcuno adotterà anche in Italia.

Finora la cosa più simile che ho visto è Echino, giornale bambino. L’ho scoperto grazie a Donatella Caione, responsabile della casa editrice mamme online, che me ne ha regalato un numero poco più di un anno fa, e me ne sono innamorata. Purtroppo Echino è un trimestrale, ma è davvero ben fatto e, tra un’uscita e l’altra, si può sempre consultare il sito echino.it.

Qualcuno mi ha anche citato Il Mio primo Quotidiano, esclusivamente online e purtroppo non aggiornato regolarmente, e Popotus di Avvenire, che non conoscevo. Tutte realtà interessanti che andrebbero sviluppate meglio.

Avere accesso alle informazioni permette ai bambini di aprirsi al mondo e offre innumerevoli spunti di conversazione non solo tra bambini, ma anche tra bambini e adulti. Una ricchezza che, negli anni della “mente assorbente”, verrà immagazzinata formando una solida base per gli adulti di domani.