Avere Fiducia

Michela Marzano è, in questo momento, una delle mie autrici preferite. Nel suo libro “Avere fiducia” (link affiliato) tratta inoltre un tema a me molto caro.

L’autrice afferma che “La fiducia è sempre “pericolosa”. E’ una specie di “Scommessa”, giacché implica sempre il rischio che il depositario della nostra fiducia non sia all’altezza delle nostre aspettative o, peggio ancora, che tradisca deliberatamente la fiducia che gli abbiamo concesso.” Ma, aggiunge,  “E’ meglio rischiare di essere traditi che perdere la possibilità di aprirsi agli altri chiudendosi in una sterile solitudine”.

La mia fiducia negli altri è stata minata molto presto, e ci sono voluti molti anni per ricostruirla. Oggi però riesco a condividere, sia nella teoria che nella pratica, le considerazioni della Marzano. Per quante “porte in faccia” possiamo aver preso la vera vittoria è, secondo me, riuscire a fidarsi ancora.

“La fiducia porta già al suo interno la  possibilità di un non-ritorno. La sua logica è simile a quella del dono; è una logica asimmetrica, cioè che non si può esigere che sia onorata, a meno di non snaturarla e trasformarla in qualche cosa d’altro”.

Questo è uno degli insegnamenti più importanti che ho ricevuto da mia madre. Mi ha insegnato che quando davo qualcosa, non dovevo aspettarmi nulla in cambio. Che quando mi fidavo di qualcuno, dovevo mettere in conto la possibilità che la mia fiducia venisse tradita. Ma che ero comunque vincente, perché avevo avuto il coraggio di scommettere.

Donare senza aspettarsi nulla in cambio è la condizione stessa del dono. Tuttavia, quando facciamo un dono siamo alla ricerca di qualcosa. Di uno scambio, o quanto meno dell’accettazione da parte dell’altro. Non possiamo pretenderla, ma “osiamo” sperarla.

Se viviamo in una logica di reciprocità obbligata, ci sentiremo anche in dovere di restituire tutto ciò che riceviamo. Costretti quindi a non accettare ciò che pensiamo di non poter (o di non voler) restituire. Rifiutando di accettare un dono (materiale o immateriale) neghiamo all’altro la gioia di donare. La gioia di sperare. La gioia di provare a “toccarci”.

La Marzano va oltre e parla di una sorta di “circolo virtuoso della fiducia”: quando diamo fiducia a qualcuno, lo incitiamo a mostrarsene degno. Se questo non è affatto automatico e assolutamente non può essere garantito, è vero che la fiducia è un seme, che può germogliare o meno, ma che merita senz’altro una possibilità.

Un altro aspetto molto interessante (soprattutto per noi genitori) è quello della fiducia in sé (argomento trattato nelle scorse settimane da genitoricrescono) e di come possiamo aiutare i nostri figli a costruirla.

“Perché possa nascere questa forma di fiducia è necessario che i genitori diano a loro volta fiducia al bambino, incoraggiandolo nei suoi movimenti e nelle sue iniziative, senza inibirlo o asfissiarlo con cosigli o divieti. Per smettere di aspetarsi tutto dall’altro bisogna poter scoprire la necessità e la possibilità di prendersi cura di sé. Un bambino capisce solo per gradi che deve proteggersi, che deve stare attento alla propria sicurezza, e che ne è capace. Se i genitori sono sempre lì, e il bambino cresce aspettandosi sempre che qualcun altro si occupi di lui, autonomia e fiducia in se stesso difficilmente possono svilupparsi.”

Saper dare e saper negare. Saper proteggere e sapersi tirare indietro. Questa è una delle sfide più grandi del “mestiere” di genitore. Trovare la forza di negare il nostro aiuto quando sappiamo che questo non è necessario. Questo è anche uno dei principi base della pedagogia Montessori, che considera ogni aiuto superfluo come un ostacolo allo sviluppo del bambino.

Per imparare ad avere fiducia (in se stessi così come negli altri) i bambini devono ricevere fiducia dai genitori e in generale dalle persone che li circondano.

Secondo la Marzano “Si può dare fiducia a qualcuno solo se si dispone di un certo equilibrio interiore che permetta di affrontare le eventuali delusioni della vita”. Le basi di questo equilibrio dovrebbero essere gettate durante l’infanzia. Se così non è stato, potranno comunque essere ricostruite, con non poca fatica.

“Senza fiducia non può nascere né svilupparsi alcuna relazione intima, che si tratti di una relazione d’amicizia o d’amore. Ma questa fiducia che suggella una relazione non potrà mai essere una garanzia contro un eventuale tradimento. […] Dare fiducia significa in fondo uscire dall’impasse della paura, dell’angoscia, della paranoia. Significa aprirsi alla vita.”

Saper dare fiducia è, in fondo, una conquista.

E voi, ci riuscite ancora?