Schettino e De Falco: le due facce dell’Uomo Normale

Nelle ore successive alla tragedia della Costa Concordia, ho provato un senso di solidarietà per il comandante Schettino. Preso di mira da tutti, sembrava il capro espiatorio perfetto. Avrebbe portato sulle spalle il peso della catastrofe, permettendo all’azienda di uscirne pulita.

In fondo, il suo era stato un errore umano. E di errori umani ne commettiamo tutti, ogni giorno. Certo, le conseguenze erano disastrose, ma in fondo non è stato altro che un atto di immensa stupidità. La sua manovra per portare la nave verso la riva e il gran numero di persone portate in salvo mi sembravano attenuanti da non sottovalutare.

Non riuscivo nemmeno a rimproverargli il fatto di aver abbandonato la nave. Lo so per esperienza che nei momenti di panico si possono avere comportamenti assolutamente irrazionali.

Anni fa sono stata vittima di un’ aggressione e ho inseguito il mio aggressore finché un volto noto incrociato durante la corsa non mi ha riportata alla realtà. Se lo avessi raggiunto, che cosa gli avrei fatto mai?

Un’altra volta sono scampata miracolosamente ad un incidente in autostrada, e sapete cosa ho fatto? Me ne sono rimasta lì, in piedi, a valutare i danni dell’auto, finché un vigile del fuoco che passava di lì non è venuto a tirarmi via dalla corsia di sorpasso. Mi ha detto che la speranza di vita sul bordo dell’autostrada è di 15 minuti. E io me ne stavo lì, nel bel mezzo di una curva, come se niente fosse. Per questo immaginavo Schettino dopo la sua terribile svista che, preso dal panico, abbandonava la nave. E proprio non me la sentivo di  giudicarlo.

In fondo, come diceva ItMom, paragonando Schettino a Don Abbondio, “Il coraggio uno non se lo può dare”.

Poi ho ascoltato le conversazioni telefoniche tra Schettino e il capitano De Falco. La nonchalance del comandante mi ha lasciata di sasso. La sua indifferenza mi ha gelato il sangue nelle vene.  Di fronte alla vigliaccheria di Schettino, il capitano De Falco si è subito trasformato in eroe.

Con tutto il rispetto per quest’uomo, che ammiro profondamente per la professionalità con la quale ha gestito la situazione, penso che definirlo un eroe sia un tantino esagerato. In giro per il web c’è chi ha ricordato che è facile urlare #vadaabordocazzo quando si è comodamente seduti in poltrona, e che non sappiamo come De Falco avrebbe reagito se ci fosse stato lui, sulla nave.

Mi piace pensare che sarebbe stato un eroe. Ne sono praticamente certa. Ma viste le circostanze, lo definirei semplicemente come l’altra faccia di quello Schettino immensamente stupido che immaginavo all’inizio. L’altra faccia dell’uomo normale. Quella buona, a cui ormai siamo disabituati al punto da considerare l’adempimento del proprio dovere come un atto eroico.

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