Ancora sui diritti d’immagine…

 

the readers project

Dopo gli abusi segnalati nei giorni scorsi, continuano a piovere le e-mail, le opinioni, le domande, i consigli.

C’è chi ritiene che pubblicare la foto di un bambino sia una violazione del suo diritto d’immagine. Secondo la legge, il diritto d’immagine di un minore appartiene ai genitori. Legalmente, quindi, ho tutto il diritto di pubblicare le fotografie dei miei figli.

Questo, ovviamente, non significa che sia giusto farlo. Capisco perfettamente chi sceglie di non pubblicare immagini dei propri figli per tutelare la loro privacy. Capisco chi si autodefinisce “una fissata della privacy”.

Io però non sono fissata con la privacy. In casa mia, non ho le tende. Perché mi piace il paesaggio che si vede dalla finestra, e voglio vederlo anche quando sono seduta sul divano. Ovviamente se io posso vedere fuori, significa che da fuori possono vedere dentro. C’è chi non lo sopporterebbe. A me non dà nessun fastidio. In effetti evito di passeggiare nuda davanti alle finestre, ma se i vicini mi vedono mentre cucino o mentre passo l’aspirapolvere, la cosa non mi disturba.

 

Come ho già detto diverse volte, questo blog non è nato (come ne vedo spuntare molti ultimamente) in seguito ad un’azione mirata in cerca di guadagno e/o di popolarità. E’ nato come blog privato, destinato ad amici e parenti. E’ stato aperto al pubblico per permettere a quanti non erano capaci di creare un account e di navigare in internet in maniera disinvolta di restare aggiornati sulle nostre avventure.

Quando ho iniziato a ricevere visite da persone estranee, prima di tutto sono rimasta incredibilmente stupita (non avevo mai visitato un blog al di fuori del mio e non avevo idea di che cosa fosse la blogosfera). In effetti mi sono posta delle domande. Alla fine ho voluto mantenere il blog così com’era. E, così com’era, è cresciuto. Così com’era, è diventato quasi un membro della nostra famiglia. Così com’era, ci piace un sacco e non intendiamo cambiarlo. Se dovessi prendere una decisione drastica, lo renderei nuovamente privato. Ma non ne cambierei lo stile. Perché si tratta del mio stile.

Se mi sono ribellata agli abusi dei giorni scorsi è perché (chi mi conosce lo sa) sono una perfettina, una precisina e anche una rompiscatole. Rispetto le regole ed esigo dagli altri che le rispettino. Non mi sono sentita sconvolta o violata. Mi sono sentita “fregata” e ho voluto bacchettare chi ha fatto il furbo.

Come dicevo qualche post fa, dal momento che nessuno tocca i miei bambini, delle foto mi interessa relativamente.

Ma veniamo al punto. Chi mi autorizza a disporre liberamente dell’immagine dei miei figli? Innanzitutto la legge. Ma questo è secondario. Il fatto è che non credo che, crescendo in una casa senza tende e con una mamma ormai blogger professionista, i miei figli saranno “fissati con la privacy”.

Il che non significa che non lo saranno. In quanto genitori e tutori legali dei nostri figli prendiamo ogni giorno delle decisioni per loro che da grandi potranno condividere o meno. E’ probabile che ci rinfacceranno almeno la metà delle scelte che abbiamo fatto. Forse i miei figli mi rimprovereranno, tra l’altro, di aver abusato della loro immagine. In quel caso risponderò che, come per le altre decisioni che ho preso per conto loro, ho creduto di fare bene. Ho creduto di creare qualcosa di buono e l’ho fatto in buona fede.

Non mi
resta che incrociare le dita e sperare che non mi tolgano il saluto.

A me questo blog ha dato grandi soddisfazioni che, il giorno in cui l’ho aperto, non avrei mai immaginato. Incontri, scambi, opportunità. Un esempio è Webmamans, un altro la mostra fotografica di “The Readers Project“. Per me è stato un onore essere selezionata per parteciparvi. Cosa che non sarebbe mai accaduta se non avessi pubblicato la foto sul web.

 

Gloria legge tim seldin

Fotografia tratta dal catalogo della mostra “The readers Project“.

Forse mi direte che strumentalizzo l’immagine dei miei figli per ottenere soddisfazioni personali. Non è così. O almeno, non è solo così. Fotografo i miei figli perché (perdonatemi se non sono obiettiva) li trovo meravigliosi. Condivido le mie fotografie, tra cui quelle che li ritraggono, perché le trovo a volte meravigliose, a volte intense, a volte espressive. Perché sono un’appassionata di fotografia. La considero una forma d’arte, e l’arte si espone.

Insomma, il mio blog senza foto sarebbe “una pagina senza quadretti, un profumo senza bottiglia, una porta chiusa senza la maniglia…”