Doudou

Ci sono parole intraducibili. Doudou (leggi dudù) è una di queste.

Familiarmente, in francese, il doudou è l’oggetto feticcio di un bambino. Di solito un pupazzo, una copertina (la copertina di Linus era appunto il suo doudou) o un altro oggetto morbido.Qui in Francia il doudou è un’istituzione. E’ un membro della famiglia a tutti gli effetti, ed esistono addirittura servizi di immatricolazione, per poterli ritrovare in caso di smarrimento. Durante la gravidanza, le puericultrici incoraggiano i futuri genitori a scegliere un doudou per il loro bambino, e a tenerselo nel letto in modo che questo si impregni del loro odore e possa accompagnare il piccolo fin dalla nascita.
I miei figli non ne hanno mai avuto uno. Suppongo che, avendo la loro mamma a completa disposizione 24 ore su 24 per i primi tre-quattro anni della loro vita non avessero bisogno di questo oggetto transizionale.Con l’inizio della scuola è invece comparso anche qui da noi il doudou. Quello di Gloria è abbastanza classico.

doudou

Quello di Leonardo decisamente originale. Si tratta di un coltellino di legno che fa parte di un gioco composto appunto dal coltellino, un tagliere e delle verdure di legno divise in due o più parti. I vari pezzi si uniscono tra loro con del velcro e il bambino, con il suo coltellino, può giocare a tagliarle. Leonardo si è impadronito del coltellino, che lo segue dappertutto. Se lo porta a scuola (ma non lo tira fuori, gli basta sapere di averlo nello zainetto), a letto e in qualunque posto vada.

Qualche giorno fa, Leonardo mi ha chiesto di poter scattare alcune fotografie con la mia macchina fotografica. Sia lui che Gloria amano fare fotografie e sono autorizzati ad utilizzare la nostra macchina fotografica compatta.

Gli ho detto che poteva utilizzare la reflex ma che avrebbe dovuto fare molta attenzione, perché si tratta di un’oggetto a me molto caro. Mi ha risposto “Lo so, è il tuo doudou!”

Già. Possiamo dire che la macchina fotografica sia il mio doudou. In effetti è un oggetto che amo moltissimo e che mi segue dappertutto. Tranne a letto. Almeno fino a ieri. Questa mattina infatti ho dovuto alzarmi e scendere al piano di sotto, per poi tornare su e immortalare questa scena.

Ho quindi deciso che d’ora in poi, come ogni doudou che si rispetti, la mia macchina fotografica mi seguirà anche a letto.

Che mi dite di voi? Qual è il vostro doudou attuale? E quello di quando eravate bambini? E quello dei vostri figli? Aspetto storie e aneddoti…