Qualcosa di Speciale

 

Ci sono giorni in cui il postino è una vera apparizione. Oggi è uno di quelli. Oggi mi ha portato questa meravigliosa lana (merinos + bambù) filata a mano, spessa e morbida come piace a me, e nei colori pastello, che sono i miei preferiti. L’ho acquistata un po’ di tempo fa su Etsy, da kcknits. I tempi di consegna dagli USA sono stati un po’ lunghi, ma ne valeva la pena. E’ davvero una meraviglia.

Insieme ho anche acquistato del’alpaca grezza, da cardare o da filare. La mia intenzione è quella di filarla. Ho la fortuna di avere un’eccellente maestra, Sylvie, disposta ad insegnarmi quest’arte che ho sempre desiderato apprendere.
Qui in Francia è difficile trovare della lana 100% naturale. Eppure non sono certo le pecore a mancare, soprattutto dalle nostre parti!

Ma non c’è proprio la cultura della “pura lana”. Se entrate in un negozio di filati e ascoltate le signore che parlano tra di loro, sceglieranno quella con la maggiore percentuale di acrilico, perché “la lana punge”. Evidentemente non conoscono la mia amata Merinos Otto, né filati come quelli fotografati qui sopra, che in effetti qui non si trovano facilmente.
L’unico posto nel quale ho trovato una buona scelta di filati naturali è La Droguerie, un negozio bellissimo (purtroppo il più vicino si trova a Lione) dove si possono trovare anche perle e perline (esposte in barattoli di vetro come fossero caramelle), cordoni, cordoncini, bottoni, accessori vari, modelli, libri e chi più ne ha più ne metta. Ma nonostante La Droguerie sia un paradiso e una vera gioia per gli occhi, le mie lane preferite restano quelle di Canetta, delle quali faccio incetta quando vado a Torino.
Per me è importante scegliere con cura i materiali che indosseranno i miei bambini, e mi rendo conto che questa cultura mi è stata inculcata (non so se volontariamente o no) a sua volta da mia mamma. Che magari avevamo un regalo solo per Natale, ma eravamo sempre vestite come principesse, e con questo non intendo all’ultimo grido, ma con abiti di grande qualità. Insomma, le fibre sintetiche proprio non le sopporto. Sono fredde, non lasciano traspirare la pelle, di conseguenza fanno sudare ed emanano terribili odori (cosa che non succede con il cotone o con la lana). Per questo non vestirei mai i miei figli in acrilico. Per non parlare del piacere di maneggiare una morbida lana naturale mentre la si lavora… vi assicuro che non ha pari. Quella della foto in alto me la sto coccolando come fa un bambino con il suo pupazzo preferito, in attesa di decidere cosa farne, ed è un vero piacere per i sensi!
L’unica eccezione la faccio per il pile, che pur essendo una fibra sintetica ha il vantaggio di essere ecologica (lo sapevate che lo si ricava dalle bottiglie di plastica riciclate?), economica e calda quanto la lana. Per andare a giocare in giardino, con una maglietta di cotone sotto ovviamente, è perfetto.
Ora non mi resta che aspettare giovedi’ prossimo, quando ospitero’ il Tricot-Thé Annecy in casa mia, e Sylvie mi impartirà la prima lezione di filatura…